Di  Matteo ha sbagliato  sede.
Di Matteo ha sbagliato tempo.
Di Matteo ha sbagliato modo.
Di Matteo ha un ruolo Istituzionale e deve dimettersi.
Di Matteo non è arrivato all’uva.
Una percezione quella di Di Matteo.
Di Matteo ha capito male.
Di Matteo “visionario ed eversivo”… come per la trattativa Stato-mafia, la cui sentenza di primo grado elargisce condanne importanti a mafiosi quanto a uomini dello Stato, ma che oggi viene nuovamente  definita “romanzone”.

Sembra un gioco al massacro, sembra… un gioco che non mi piace e il gioco del “grosso equivoco” mi piace ancora meno.

I fuochi si scambiano ruoli e motivazioni in una manipolazione collettiva dove il fuoco amico brucia sempre assai.

E Bonafede ?
Bonafede è onesto, un bravo ragazzo al massimo un po’ “distratto”.
È possibile pretendere  delle risposte da Bonafede senza cedere al ricatto del: ” la mafia ride” ,”il nemico ne trae vantaggio” , “bisogna essere cauti e opportuni” (che poi è un attimo che diventa opportunisti)?

Perché Bonafede cambio’ idea sul DAP?
Perché ripiego’ sugli affari penali?
Per un fatto meramente romantico di una carica  appartenuta a Giovanni Falcone?
Quale miglior occasione (le intercettazioni di cui da Ministro era già a conoscenza) per affondare il colpo e pretendere senza lasciare spazio a fraintendimenti, che Di Matteo accettasse proprio quella carica?
Quale miglior occasione per dare una risposta nei fatti a quelle intercettazioni?
Perché Basentini?
Perché ancora ieri, dopo le scarcerazioni e le dimissioni di Basentini, il Ministro si pente e si duole con tutto il cuore, ma non gli viene in mente di proporre Di Matteo?

Quel Di Matteo, quello che “poi non se ne fece niente”, quello sbandierato in campagna elettorale, usato, anche esponendolo a rischi. Quel Di Matteo i cui discorsi, le cui parole, le cui espressioni venivano ripetute, copiate in ogni angolo del Paese, e poi?
Non era naturale che il Ministro pensasse a quel Di Matteo dopo Basentini?

Bonafede assicura un equilibrio?
Bonafede il male minore?
Dopo Bonafede il nulla o la dittatura?
Qualcuno sussurra all’orecchio dell’onesto Ministro forse un po’ “distratto” ma in buona fede?

Chi non fa compromessi con la propria morale non può ammettere questi scambi.

Nella foto: il magistrato Nino Di Matteo

Fanny Dipietro