Ricordare Salvatore Carnevale dopo sessantanove anni dal suo barbaro assassinio per non essersi piegato agli interessi della mafia del latifondo e del feudo, ricordare questo valoroso sindacalista trucidato da Cosa nostra perché, fin dall’immediato dopoguerra, cominciò a difendere, ancora giovanissimo, i diritti dei lavoratori del territorio di Sciara, in provincia di Palermo, dove si era trasferito fin da tenera età assieme alla madre Francesca Serio da un piccolo paese dei Nebrodi in provincia di Messina. Galati Mamertino, dove era nato il 23 settembre 1923. Ricordare Salvatore Carnevale nel giorno della sua morte, cato che l’assassinio fu commesso il 16 maggio 1955.

La prima pagina de l’Unità il giorno dopo il barbaro assassinio di Salvatore Carnevale. Sopra: il sindacalista in una foto 

Per questo il Circolo Socialista Nebroideo Indipendente “Italo Carcione” di Galati Mamertino, in questa giornata di “memoria”, tiene a spiegare di essersi “impegnato, sin dalla sua fondazione, a onorare la memoria di questo simbolo, in Sicilia come altrove, di coraggio e di lotta per i diritti dei lavoratori e dei più deboli”.

“La sua eredità – scrive il presidente del Circolo, Fabio Cannizzaro – per noi, diversamente da altri, che pur lecitamente lo ricordano in modo meramente rituale, formale, non è solo o tanto un’occasione per una mera celebrazione, ma più e meglio un modo profondo, intenso di comprendere e inverare la sua eredità etica e politica proprio partendo da quella realtà nebroidea, galatese che a Turi Carnevale diede i natali”.

“Il nostro ricordo – si legge nella nota del sodalizio – coinvolge anche il ricordo della sua amata e coriacea mamma, Francesca Serio, a cui da un decennio il nostro Circolo dedica un apprezzato, quotato premio antimafia declinato al femminile”.

Francesca Serio, madre di Turiddu Carnevale

“Parlare di Salvatore (Turi) Carnevale – seguita Cannizzaro – significa ragionare non solo del nostro passato di uomini siciliani e donne siciliane e di sinistra ma ragionare guardando al presente e al futuro su temi quali: lotta alla mafia, giustizia sociale, uguaglianza, difesa dei lavoratori e solidarietà”.

“Il suo esempio, la sua profonda Umanità ci ispirano, oltre ogni interesse o contingenza tattica e/o elettoralistica – afferma il presidente del Circolo Italo Carcione -, a non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e a combattere per un mondo nuovo dove la dignità e i diritti di ogni siciliano, di ogni siciliana, di ogni persona siano rispettati e difesi”.

Fabio Cannizzaro, presidente del Circolo Socialista Nebroideo Indipendente “Italo Carcione” di Galati Mamertino (Messina)

“La triste ricorrenza, oggi, del 69° anniversario del suo vile assassinio per mano mafiosa rappresenta l’occasione per ricordare a molti, distratti o immemori, come sia possibile e necessario, da sinistra, dire NO, oggi come ieri,  a ogni iniquità e qualsivoglia forma di mafiosità”.

Redazione