“Giù le mani dalla giustizia, giù le mani dalla Procura della Repubblica di Catania, no alle ingerenze  del presidente del Senato Ignazio La Russa in merito alla nomina del nuovo procuratore del capoluogo etneo”. 

A trentadue anni dalla strage di Capaci, la Società Civile e la Cgil si mobilitano per dire un secco No alla “giustizia politicizzata”. Domani, martedì 21 maggio 2024, alle ore 9, Sit in davanti al Palazzo di giustizia di Catania, organizzato dalle Agende rosse e dall’Associazione Antimafia e Legalità (altri movimenti stanno aderendo), cui ha aderito il più grande sindacato nazionale.

LA POSIZIONE DELLA SOCIETA’ CIVILE. Questo il contenuto del volantino diffuso dall’Associazione Antimafia e Legalità e dalle Agende Rosse: “Martedì 21 Maggio dalle 9 in poi faremo un sit in di fronte il Tribunale di Catania nella più che lecita richiesta di UNA MAGISTRATURA LIBERA, INDIPENDENTE E NON POLITICIZZATA, così come prevede la nostra Costituzione e il nostro ordinamento”.

“Chiediamo la massima partecipazione – è scritto sul documento – dalle ore 9 alle 11 per chi potesse liberarsi e venire a portare il proprio sostegno, ci intratterremo per parte della giornata affinché chiunque per ragioni lavorative, e di difficoltà personali, non possa presiedere a quell’ora, come segnale di dissenso. Vorremmo ricordare che rimanere a casa a parlare tra di noi non cambierà mai nulla in questo paese”.

“Gli onesti – si legge – sono stanchi di vedere centinaia di processi importantissimi, soprattutto quelli che imputano i famosi ‘intoccabili’, conclusi semplicemente e ‘miracolosamente’ a tarallucci e vino. Questo purtroppo avviene perché la politica, oggi più che mai, tenta di strumentalizzare e comandare la magistratura e tutto il sistema giudiziario a suo uso, e consumo. Abbiamo una responsabilità civile da rappresentare e da far valere, lo STATO VERO, SONO I CITTADINI, NON I GOVERNI!”.

LA POSIZIONE DELLA CGIL. Rincara la dose il sindacato di Maurizio Landini, che in una nota di adesione scrive: “Domani anche la Cgil al sit-in di Catania contro l’ingerenza della seconda carica dello Stato nella nomina del nuovo Procuratore della Repubblica. Queste ingerenze indeboliscono la lotta alla mafia e alla corruzione. La politica faccia un passo indietro”. 

“La Cgil sarà al Sit in per protestare contro l’ingerenza della seconda carica dello Stato nella nomina del nuovo Procuratore della Repubblica. Di fronte ai continui attacchi del Governo Meloni alla magistratura non rimarremo a guardare. La politica non può mettere le mani sull’equilibrio democratico dei poteri”.

Lo dichiarano Alfio Mannino, segretario generale di Cgil Sicilia, e Carmelo De Caudo, segretario generale di Cgil Catania. 

“Il Governo nazionale è già intervenuto pesantemente in materia di procedura penale per quel che riguarda le intercettazioni con un duro colpo alla capacità di indagine, ma anche con la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e con altri strumenti e obiettivi politici che ci preoccupano moltissimo e che confermano un clima di indebolimento, graduale ma inesorabile, dei diritti democratici di base sanciti dalla Costituzione, che vede nella separazione dei poteri un principio fondamentale di democrazia. Il quadro non è rassicurante né a livello centrale, né sui territori”. 

“La prova è quanto sta accadendo a Catania – dicono i sindacalisti – dove sull’ipotesi della nomina a Procuratore di un magistrato di lungo corso come Sebastiano Ardita, viene interposto un muro a favore di altre opzioni più gradite al potere politico”. 

“Saremo perciò al fianco dei cittadini e delle associazioni che manifesteranno al Palazzo di Giustizia – si legge nel comunicato del sindacato -. Ma quel che più ci preoccupa è che queste manovre, queste ingerenze, indeboliscono la lotta alla mafia e alla corruzione, che oggi si conferma più che mai fondamentale. Per questo chiediamo alla politica di fare un passo indietro”.

Redazione