Cosa sta facendo l’Amministrazione comunale di Catania per risanare un’antica ferita come il quartiere San Berillo, che presenta drammatici aspetti di degrado, al punto da essere in mano alla criminalità organizzata? Bastano le retate, i blitz, la repressione in una zona così complessa che negli anni Sessanta del secolo scorso ha subito uno sventramento senza precedenti?

Sono le domande che si pongono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi, che chiedono una seduta “straordinaria e urgente” del civico consesso per discutere del risanamento di uno dei rioni più popolari della città.   

Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi, consiglieri del Movimento 5 Stelle di Catania. Sopra: un’immagine del quartiere San Berillo (foto Argo)

“È recente – dicono i consiglieri 5S – la notizia della proroga della convenzione tra privati e Comune per il ‘risanamento’ del quartiere di San Berillo, stipulata nel 2012. Il Comune ha infatti prorogato i termini per la realizzazione delle opere di urbanizzazione ai privati titolari delle aree, stabilendo che le opere di urbanizzazione (fra cui il parcheggio multipiano interrato di piazza della Repubblica) dovranno essere ultimate ‘entro cinque anni dall’approvazione dei relativi progetti da parte dell’Amministrazione comunale e dalla loro successiva messa a base della procedura di evidenza pubblica”.

“L’abbandono del quartiere – affermano Ciancio e Bonaccorsi – costituisce una ferita ancora aperta, alla base di una serie di contenziosi tra i privati (proprietari delle aree interessate) e il Comune di Catania, che da decenni non è capace di definire un percorso di riqualificazione e realizzazione di interventi risolutivi. L’assenza di un moderno PRG (oggi PUG) e l’immobilismo nel determinare strategie e percorsi concreti per la riqualificazione del tessuto urbano sono le vere cause del degrado delle aree”.

“Riteniamo non più rinviabile – spiegano i consiglieri del movimento – un confronto con il Senato cittadino per comprendere gli esiti dell’interlocuzione con i privati e le azioni che l’amministrazione intende porre in essere per risolvere le molteplici criticità di San Berillo. Per questo abbiamo già formalizzato una richiesta di seduta straordinaria e urgente di consiglio comunale”.

“San Berillo non può essere una zona franca della città – concludono Ciancio e Bonaccorsi -. È un quartiere delicato e complesso che necessita di risposte serie da parte delle istituzioni. A nulla servono retate, blitz e interventi repressivi sporadici se non si ha la capacità di garantire servizi e programmare interventi a lungo termine, che rispettino la storia e la dignità dei suoi abitanti, migliorandone la qualità della vita”.

Redazione