“Preoccupa l’indagine sul sindaco di Paternò (Catania), sull’assessore e sull’ex assessore della stessa città con l’accusa di voto di scambio politico mafioso”. Lo dichiarano Maria Grazia Pannitteri, responsabile del dipartimento Giustizia del PD Sicilia, e Turi Leonardi, segretario del circolo di Paternò, a proposito dell’inchiesta della Dda catanese che vede tra i 56 indagati il sindaco e un assessore comunale di Paternò, Nino Naso e Salvatore “Turi” Comis, assieme all’ex assessore Pietro Cirino, quest’ultimo posto agli arresti domiciliari, tutti con l’accusa di concorso in scambio elettorale politico-mafioso.

“E’ uno spaccato preoccupante – dicono – quello che proviene dall’indagine della Dda di Catania e che vede, ancora una volta, certa politica andare a braccetto con la criminalità organizzata a cui si rivolge alla ricerca di appoggio elettorale promettendo utilità”.

“Un campanello d’allarme, l’ennesimo – affermano i responsabili del Pd -, quello della ricerca del consenso che, evidentemente, ancora in Sicilia continua ad essere particolarmente inquinato”. 

Nella foto: il municipio di Paternò (Catania) 

Redazione