Il “Cynara Festival” mantiene la promessa e rende Cerda capitale indiscussa del carciofo, ma anche del buon cibo e dei grandi vini. Dal 20 al 28 aprile circa 200mila persone hanno animato le vie del paese per celebrare uno dei prodotti più rinomati delle campagne delle basse Madonie e della Valle del Torto, coltivato da circa duecento produttori per un fatturato superiore ai 20 milioni di euro. 

Un susseguirsi ininterrotto di incontri e iniziative in una comunità profondamente legata al principe dell’agricoltura locale, da sempre sinonimo di qualità, protagonista di cooking show, talk, degustazioni e naturalmente di tutta la ristorazione del territorio che quest’anno ha visto coinvolte cittadine comprese tra Palermo e Cefalù, come Termini Imerese, Bagheria, Campofelice di Roccella, tutte riunite sotto le insegne del Cynara Festival. 

64 appuntamenti, 159 musicisti, 71 maestranze, 500 chili dipasta, 5000 porzioni di frittella: questi i primi numeri dell’omaggio corale a una tradizione senza tempo, con presenze da record registrate giovedì 25 aprile, momento clou della manifestazione con la 42esima Sagra del carciofo. E a proposito di carciofi, quasi 15mila quelli raccolti e usati in otto giorni di convivialità e condivisione. 
 
Ad arricchire l’edizione più partecipata della storia a Cerda, la partnership con sette cantine della DOC Monreale, le ricette di famiglia della Brigata delle Signore Cerdesi, il tributo all’intramontabile corsa Targa Florio, la presenza di ospiti illustri: prima tra tutti Giusina Battaglia, cerdese doc, nonché madrina dell’evento, che insieme a produttori, istituzioni e appassionati del gusto si sono fatti portavoce di un patrimonio gastronomico di infinito rilievo. 

“Ce l’abbiamo messa tutta, e questi numeri lo dimostrano – ha dichiarato soddisfatto il sindaco di Cerda Salvatore Geraci –. Ogni eccellenza merita di essere raccontata e oggi più che mai guardiamo fiduciosi al futuro, all’insegna della valorizzazione delle tipicità produttive, dell’accoglienza turistica, dell’innovazione. Il Cynara festival è dunque un nuovo orizzonte per la nostra terra, con l’augurio che la manifestazione possa, già da domani, mettere a sistema la filiera produttiva del carciofo spinoso cerdese, dando forza e credibilità ad un territorio e ad un circuito del Gusto e della Cultura che in questa tradizione intende riconoscersi con modernità e impegno condiviso. Ora bisogna lavorare sui produttori, metterli insieme, sviluppare nuovi sbocchi di mercato. Il lavoro è appena iniziato”. 

Forme arrotondate, sfumature rosso-violacee, un’ottima resistenza nel mantenimento del gusto e della freschezza: il carciofo spinoso di Cerda è un ortaggio fortemente identitario, la radice di un popolo illuminato dal sole, è una coltura che fa rima con cultura. Sin dalla sua inaugurazione, il festival ha collezionato ampi consensi anche da parte della stampa più qualificata, che giorno per giorno ha vissuto in prima persona l’autenticità di questo appuntamento nel piccolo borgo del palermitano. 

Redazione