«Il rilancio delle terme di Sciacca e Acireale è sempre stato nell’agenda del mio governo. Proprio un anno fa, incontrando il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avevamo convenuto sulla necessità di accelerare l’iter che porterà alla loro riapertura e, oggi, dando seguito a una mia precisa volontà, espressa in più occasioni, diamo ufficialmente il via a tutte le procedure necessarie per raggiungere l’obiettivo entro la fine di questa legislatura».

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso del tavolo tecnico che si è svolto a Palazzo d’Orléans e lo ha rilanciato il sito della Regione Sicilia attraverso questo articolo. Una iniziativa particolarmente criticata dal Pd siciliano, che definisce “tardiva” l’azione del presidente della Regione, guarda caso, dice la nota del Partito democratico dell’Isola, in coincidenza con la manifestazione svoltasi oggi a Sciacca per chiedere la riapertura del grosso complesso termale dopo circa un decennio di immobilismo da parte delle istituzioni.   

Il “tavolo tecnico” organizzato dal presidente della Regione Sicilia per rilanciare le terme di Sciacca e Acireale. Sopra: un momento della manifestazione per la riapertura dello stabilimento di Sciacca svoltasi oggi

Presenti all’incontro, oltre al governatore, l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, i dirigenti dell’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni, Dora Piazza, del dipartimento regionale delle Finanze, Silvio Cuffaro, della Programmazione, Vincenzo Falgares, del Dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano e il commissario liquidatore delle terme di Sciacca, Carlo Turriciano.

«Dovremo procedere – ha sottolineato Schifani – innanzitutto con una veloce due diligence che ci consenta di avere un quadro preciso degli investimenti necessari per gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione dei due impianti. Poi individueremo le risorse, pensiamo, ad esempio, al Fondo per lo sviluppo e la coesione, e infine, attraverso un bando, individueremo i partner privati in grado di assicurare un piano industriale che generi un impatto economico e sociale positivo non solo nei territori in cui ricadono gli stabilimenti, ma in tutta la Sicilia. Il turismo termale, infatti, è un segmento in crescita che, incrociando gli altri tipi di offerta turistica, grazie anche al nostro clima, può contribuire a uno sviluppo significativo dell’intero settore».

Una prima stima verrà eseguita con la massima tempestività dal Dipartimento regionale tecnico. Entro maggio, inoltre, si dovrebbe concludere la fase di liquidazione delle due società, grazie allo stanziamento di 4,3 milioni di euro previsto dalla legge regionale 25 del 21 novembre 2023, che consente di estinguere i debiti erariali e passare così alla chiusura definitiva delle s.p.a. Si deciderà, in quella fase, se i privati verranno coinvolti già dall’inizio nel recupero delle strutture o solo in un secondo momento, per la gestione e il rilancio dei due siti termali.

LE CRITICHE DEL PD REGIONALE. Questo l’attacco sferrato dal Partito democratico a Schifani. “Sarà un caso ma il governo regionale si ricorda di essere proprietario degli stabilimenti termali di Sciacca ed Acireale e convoca tavoli tecnici proprio quando ci sono manifestazioni. Se per attirare l’attenzione del governo sulle tantissime emergenze siciliane bisogna scendere in piazza, lo faremo ogni giorno”.

Lo ha detto il capogruppo Pd all’Ars Michele Catanzaro partecipando alla mobilitazione popolare promossa a Sciacca in occasione del nono anniversario della chiusura delle terme. “Dopo anni di promesse non mantenute e di assenza di programmazione – dice Catanzaro – prendiamo atto della volontà manifestata dal presidente Schifani ma non possiamo non osservare che ci sembra un film già visto: anche il suo predecessore Musumeci, poco prima della marcia del 2021 da Sciacca fino alla sede della Regione, aveva sbandierato l’impegno di rilanciare il settore termale in Sicilia, ma ogni intervento si è poi rivelato pura propaganda”.

“Il presidente Schifani dia adesso seguito alla volontà espressa in occasione del tavolo tecnico tenutosi nelle scorse ore alla Regione – conclude Catanzaro – e non ripeta gli errori del suo predecessore, convochi anche i Comuni di Sciacca ed Acireale e disponga un reale cronoprogramma di azioni per dare risposte alle migliaia di persone che oggi, come pochi mesi fa con l’ospedale, a Sciacca sono scese in piazza per contestare l’immobilismo delle autorità regionali su temi di grande rilevanza sociale, culturale ed economica”.

Redazione