I Comitati spontanei uniti (Csu) di agricoltori, allevatori e pescatori della Sicilia terranno una manifestazione mercoledì 20 marzo a Palermo, a partire dalle ore 10.00, con un corteo che si snoderà da Piazza Marina sino a Piazza Indipendenza.

“Ci troviamo in uno stato di profonda crisi economica e manifestiamo – afferma Cruciano Mesi, del Comitato spontaneo delle basse Madonie e della Valle del Torto – al fine di rivendicare ai governi nazionale e regionale ciò che per noi risulta utile per la sopravvivenza e il rilancio di un intero comparto. Sebbene abbiamo apprezzato quanto in queste ultime settimane il governo regionale stia facendo con la struttura commissariale insediata, a partire dagli interventi strutturali per il potenziamento delle reti idriche e l’utilizzo delle dighe per l’irrigazione dei terreni, chiediamo – continua Mesi – l’istituzione di un fondo di garanzia regionale per le aziende agricole che subiscono ritardi dei pagamenti”.

“Al governo nazionale – prosegue il rappresentante dei Csu – chiediamo l’intensificazione dei controlli sui prodotti importati dai paesi extra europei, con adeguamento del regime sanzionatorio e la creazione dei presidi fissi dei Nas (Nuclei antisofisticazione) in tutti i porti italiani con relativi laboratori di analisi, l’ampliamento delle informazioni per il consumatore sulla provenienza e sui requisiti sanitari dei prodotti alimentari indicando eventuali residui di sostanze nocive anche se rientrante nei parametri di legge inerente alla riduzione dei tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti”.

“Sul fronte della Pesca – dice ancora Mesi – chiediamo il credito d’imposta del 35% sul gasolio, i pagamenti dei fermi pesca obbligatori in tempi certi e celeri, il riconoscimento di un compenso economico per il periodo di fermo pesca obbligatorio previsto per il sistema di pesca ‘strascico’ oltre le giornate aggiuntive e il riconoscimento del mestiere del pescatore come lavoro usurante con conseguente richiesta di accorciare l’età minima di pensione”.

“La manifestazione di mercoledì prossimo – sottolinea Cruciano Mesi – non ha contorni politici ma serve da sprone alle istituzioni governative a fare meglio nell’interesse del settore agroalimentare e della pesca. Noi diciamo no al grano contaminato e alla farina di grilli. Scegliamo la tradizione e la qualità delle nostre colture. Siamo contro la carne sintetica. Lottiamo per la prosperità delle piccole imprese che sono l’anima della nostra regione e ci opponiamo all’idea che la Sicilia sia trasformata in un campo di pannelli fotovoltaici. Vogliamo salvaguardare la bellezza e l’integrità del nostro paesaggio, ricco di storia e cultura”.

Redazione