“Il governo della Regione Sicilia e l’Amministrazione comunale di Catania non mollano, vogliono realizzare un inceneritore nella zona industriale di Catania, in un’area già altamente compromessa da inquinamento ambientale, rifiuti e degrado”. I consiglieri comunali del capoluogo etneo del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio e Graziano Bonaccorsi, vanno giù duro nei confronti della giunta regionale, della giunta catanese e delle rispettive maggioranze che le sostengono, in merito al progetto del termovalorizzatore “a meno di 3 chilometri dal centro abitato, in deroga a quanto previsto dalla legge”.

“È solo di pochi giorni fa – dicono i consiglieri pentastellati – la notizia dell’apertura di un’inchiesta per lo sversamento di liquami tossici a Pantano D’Arci, stessa zona in cui insiste il progetto di termovalorizzatore, che ha ricevuto parere positivo dalla Commissione Tecnico Specialistica (Cts) per le valutazioni ambientali della Regione Siciliana. 

“A rendere l’operazione ancora più confusa – denunciano Ciancio e Bonaccorsi – c’è l’assenza di un Piano regionale dei rifiuti aggiornato, fondamentale per valutare la coerenza degli interventi con gli obiettivi strategici di gestione dei rifiuti”.

“A prescindere da come la si possa pensare sull’argomento – seguitano i consiglieri del M5S -, riteniamo che il via libera ad un impianto del genere, al momento, violerebbe più di una normativa vigente”.

“Noi ribadiamo la nostra contrarietà ad un sistema di smaltimento dei rifiuti anacronistico, antieconomico e nocivo – dicono Ciancio e Bonaccorsi -. Ipotizzando che per la realizzazione, nella più rosea delle ipotesi, ci vorranno non meno di 5/7 anni, come gestiremo lo smaltimento dei rifiuti nel frattempo? Quello che vogliono realizzare sarà obsoleto prima ancora di entrare in funzione. Non vorremmo che fosse un alibi per giustificare i disservizi nel servizio di raccolta dei rifiuti”.

“Si pensi, piuttosto – concludono-, a fare funzionare meglio la raccolta differenziata che ancora oggi, nella nostra città, fatica a raggiungere risultati sufficienti e decorosi e si lavori per aumentare il numero degli impianti di recupero”.

Nella foto: un inceneritore di rifiuti

Redazione