Nel territorio di Mazzarrone (tra Catania e Siracusa) nel quale, all’inizio degli anni Novanta, dopo una latitanza ultradecennale, fu arrestato il boss catanese Nitto Santapaola, il traffico di droga costa l’arresto a due giovani fratelli del luogo (vecchi dal punto di vista della conoscenza delle forze dell’ordine nei confronti dei loro reati pregressi) trovati in possesso di una notevole quantità di stupefacenti, dall’eroina alla cocaina, dall’hascisc alla marijuana. L’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

L’operazione, svolta nelle prime ore del mattino dai Carabinieri della Stazione di Mazzarone, supportati dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, è inserita nell’ambito dei servizi preventivi e repressivi contro l’illecita detenzione e traffico delle sostanze stupefacenti

“Nel corso delle operazioni – scrivono i Carabinieri – gli odierni arrestati hanno inizialmente negato la presenza di droga in casa, finchè, dopo aver perquisito le loro camere da letto, il salotto e la cucina, nonché i bagni dell’abitazione, si è giunti al garage. All’interno di questo, poggiate su di un tavolino, sono state rinvenute più tipologie di sostanze stupefacenti, ovvero marijuana per 610 grammi, hashish per 150 grammi, cocaina ed eroina per 41 grammi totali, suddivise per qualità ed in parte già confezionate in dosi. Infatti, accanto alle sostanze psicotrope, sono stati trovati anche tre bilancini di precisione, coltelli con lame sporche di stupefacente, una macchina per creare il sottovuoto, buste di nylon e pellicola trasparente, ovvero tutto il necessario per dosare le varie droghe”.

È stato sottoposto a sequestro anche il denaro contante rinvenuto negli stessi locali del garage, per una cifra complessiva di 993 Euro in banconote di vario taglio, per il quale i due fratelli non hanno saputo giustificare la provenienza e, pertanto, ritenuto verosimile provento dell’attività di spaccio.

I due arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Caltagirone su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e successivamente l’arresto è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari.

Nella foto: un momento della perquisizione dei Carabinieri

Redazione