Venerdì 29 settembre alle ore 18,30 nella villa confiscata al boss Nitto Santapaola, che doveva diventare un centro per bambini autistici e donne perseguitate, è convocata un’assemblea pubblica per protestare contro i tagli riguardo ai beni confiscati e presentare la mappa dei progetti cancellati dal Governo Meloni.

Appuntamento in via de Chirico 15 a San Gregorio di Catania. Promuovono I Siciliani giovani, Arci Sicilia, Fillea CGIL Catania, Circolo CULT, Legambiente Acireale, con il sostegno di Geotrans. Parteciperà l’amministrazione comunale del Comune di San Gregorio di Catania e sono invitati i rappresentanti istituzionali del territorio. Gli organi di stampa sono invitati a partecipare.

Ricomincia la marcia delle “scarpe dell’antimafia”, che dalla villa del boss si muoverà prossimamente per tutta la Sicilia. I beni confiscati ai mafiosi, e non solo i beni ma i anche i loro milioni servono ai progetti sociali e al lavoro dei giovani.

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Il piano economico del PNRR prevedeva trecento milioni per la ristrutturazione e il riutilizzo di centinaia di beni confiscati abbandonati nel sud Italia. Gli enti locali hanno presentato oltre 400 progetti meritevoli di finanziamento: 250 sono stati approvati e finanziati, altri 170 sono risultati idonei per un successivo finanziamento. I comuni hanno lanciato gli appalti, alcuni hanno preso gli anticipi, ma a luglio il governo ha deciso… di cancellare tutto: i trecento milioni non più ai disoccupati e ai giovani ma ai soliti padroni delle imprese.

Centinaia di progetti, per donne vittime di violenza, per persone svantaggiate, per giovani in difficoltà, per bisognosi, sono stati allegramente eliminati. La più grande antimafia sociale mai vista, cancellata così: un terremoto materiale e simbolico, uno schiaffo ai poveri, un regalo ai mafiosi. Le ville e i terreni che finalmente stavano per tornare al popolo resteranno un deserto. I sindaci coraggiosi, che s’erano rimboccati le maniche per questi grandi progetti, sono rimasti così, a mezza strada, senza sapere se andare avanti o scappare indietro. “Aspettate, aspettate!” dice il governo. Ma sappiamo come vanno a finire queste cose.

Perciò, venerdì 29 tutti da Santapaola, a casa sua. Si decide se deve tornare casa di mafia e di miseria, o casa del nostro popolo, delle donne, dei giovani, di chi ha diritto.

Nella foto: la locandina della manifestazione

Redazione