La mattina del 12 agosto 1943 un gruppo di militari tedeschi entra nel paese di Castiglione di Sicilia e uccide tutti gli uomini che incontra per strada: le donne vengono risparmiate. I morti sono sedici, un numero contenuto dovuto al fatto che in quel momento la maggior parte della popolazione era rifugiata in una vicina galleria ferroviaria per sfuggire ai bombardamenti e ai pericoli della battaglia in corso nella zona. I tedeschi completano l’opera con una retata che porta alla cattura di altri paesani, sempre uomini, da duecento a trecento, secondo le testimonianze raccolte in diverse occasioni.

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Si avvia subito una trattativa per la liberazione degli ostaggi, condannati alle esecuzioni. L’arciprete Giosuè Russo, dopo un tentativo fallito di dialogo con i tedeschi, prova un nuovo contatto con la mediazione di Suor Amelia Casini. Il 14 agosto i prigionieri vengono rilasciati. Le truppe britanniche sarebbero arrivate due giorni dopo. Con riconoscenza e gratitudine, coloro che furono liberati accorsero verso la Vergine Maria in Basilica per ringraziarla.

È con devozione che ancora una volta i castiglionesi si riuniscono in preghiera per onorare la Santa Patrona nella festa di agosto. Sabato 12 agosto, infatti, si ricorda nel borgo medievale l’ottantesimo anniversario dell’eccidio nazista, che ha segnato la storia del paese con la barbarie di uomini privi di scrupoli. 

Sarà celebrata nella Basilica Madonna della Catena una Santa Messa alle ore 19. Al termine si terrà un omaggio floreale in Piazza Lauria dove si trova la lapide che ricorda le sedici vittime della strage di Castiglione di Sicilia. Papa Francesco ha indirizzato per l’occasione, a firma del Cardinale Segretario di Stato, un messaggio che sarà consegnato alla comunità castiglionese sabato stesso.

“È importante ricordare questi eventi – dice don Orazio Greco, arciprete parroco di Castiglione – per imparare dalla storia e lottare contro ogni forma di male nel mondo. Sentiamo il naturale bisogno di affidarci a Colei che da sempre ha vegliato con amore e protezione sulla nostra amata Città, creando un legame indissolubile con ognuno di noi.”

“In queste giornate di ringraziamento e preghiera – continua don Orazio – siamo chiamati dalla Madonna a varcare la soglia della Sua Casa, a rispondere al Suo invito con cuore aperto affinché possa elargire grazie e benedizioni su tutti noi”.

“È un’occasione unica- conclude – per avvicinarci alla Sua presenza, sentendo la Sua vicinanza e rafforzando la fiducia in Lei”.

I fedeli anche quest’anno affidano le speranze, le gioie e le preoccupazioni alla Madonna della Catena, invocando protezione e materna intercessione.

Nella foto: la statua della Madonna della Catena

Redazione