“Violenza sessuale”. E’ questa la frase usata dai magistrati della Procura della Repubblica di Catania per definire i comportamenti che un istruttore di auto scuola avrebbe messo in atto nei confronti di alcune allieve, in gran parte minorenni, che dovevano conseguire la patente di guida.

La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di un’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante, ha richiesto e ottenuto il provvedimento cautelare del “divieto temporaneo di esercitare la professione di istruttore di guida, con interdizione totale delle attività ad essa inerenti”, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo, nei confronti di un 51enne, già noto alle Forze dell’ordine, gravemente indiziato di “violenza sessuale continuata e aggravata”, commessa nei confronti di diverse donne, anche minorenni.

Le indagini, in uno stato del procedimento nel quale non si è ancora realizzato il contraddittorio tra le parti, sono state avviate a seguito di una violenta aggressione subita dall’indagato nella serata dello scorso 30 gennaio a Catania, nel quartiere “Picanello”, ad opera di un uomo ed una donna, che durante il pestaggio, gli avevano urlato contro l’accusa di essere un “pedofilo”, provocandogli lesioni con prognosi di giorni 30, per una frattura di una costola, trauma cranico e tagli da lametta al volto.

Nel frangente, le immediate attività investigative dei militari dell’Arma, avevano permesso di identificare subito gli autori dell’agguato, ovvero i genitori di una ragazza che circa 3 anni fa, quando aveva ancora 14 anni, avrebbe subito degli atti di natura sessuale durante le lezioni di guida, per il conseguimento della patente per la cosiddetta minicar.

“In particolare l’uomo – secondo quanto scrive la Procura -, approfittando del suo ruolo di istruttore, avrebbe più volte palpeggiato le gambe della minore e in un’occasione l’avrebbe addirittura condotta in un luogo isolato, per approfittare meglio di lei. In quella circostanza infatti, il presunto pedofilo l’avrebbe fatta scendere dal veicolo, avvicinandosi da tergo per strofinare le proprie parti intime sulla ragazzina, con lo stratagemma di illustrarle il percorso da seguire”.

“Le successive investigazioni – proseguono i magistrati -, eseguite anche attraverso attività tecniche ed escussioni testimoniali, si sono quindi concentrate sulla figura e sul percorso professionale dell’indagato, che nel corso degli anni aveva cambiato diverse autoscuole della provincia etnea, circostanza indubbiamente sintomatica di una qualche criticità legata alla correttezza della propria condotta”.

“In tale contesto – concludono gli inquirenti -, attraverso una minuziosa ricostruzione dei discenti che nel tempo avevano frequentato le lezioni del 51enne, i Carabinieri sarebbero stati in grado di ricostruire numerosi episodi di violenza sessuale, commessi sempre con il medesimo modus operandi dall’individuo dal 2020 ad oggi, nei confronti di 7 allieve, di cui, al momento dei fatti, 2 appena maggiorenni e 5 minorenni, con età comprese tra i 14 e i 17 anni”.

Nella foto: un momento dell’indagine dei Carabinieri sulle presunte violenze sessuali dell’istruttore

Redazione