Il Partito democratico di Belpasso (Catania) attraverso un comunicato stampa sferra due pesanti attacchi ad alleati ed ex alleati, che probabilmente solleveranno un vespaio di polemiche nel contesto della politica locale: il primo è rivolto alla coalizione di centrodestra (rappresentata dal candidato sindaco Salvo Licandri), cui alle recenti amministrative il Pd ha aderito (senza ottenere alcun consigliere comunale), il secondo alla lista di sinistra Prospettiva comune (un consigliere eletto: Antonino Santonocito), con la quale ha rotto da tempo. Dal comunicato emerge il “sospetto” di “contiguità” fra Prospettiva comune “con la coalizione pro-Caputo già emersi durante la campagna elettorale”.

Oggetto del contendere: la recente elezione del presidente e del vice presidente del Consiglio comunale: rispettivamente Andrea Magrì, esponente della coalizione vincente che ha appoggiato il nuovo sindaco Carlo Caputo (centrodestra), che ha ottenuto 15 voti su 16, e lo stesso Santonocito (16 voti su 16), del quale il Pd chiede “le immediate dimissioni”. 

Il neo presidente del Consiglio comunale di Belpasso, Andrea Magrì (centrodestra). Sopra: il municipio della cittadina etnea

Con questa nota dal titolo “A ciascuno il suo”, il Pd della cittadina etnea prende le distanze sia dalla componente Licandri, sia da Prospettiva comune. 

“Giorno 11 luglio 2023 – si legge nel documento inviato alla redazione de L’Informazione – si è insediato il Consiglio Comunale di Belpasso eletto il 28 e 29 maggio. Dopo i roboanti scontri della campagna elettorale ci si aspettavano scintille tra la maggioranza e le opposizioni, soprattutto per la scelta del Presidente e del suo vice. Invece no”.

“La scelta del consigliere-capogruppo Licandri – prosegue il comunicato -, non concordata con la coalizione che lo ha sostenuto e dalla quale ci dissociamo con fermezza, a sostegno della candidatura di Magrì alla carica di Presidente del Consiglio comunale, è stato un ‘volemose bene’, quasi a voler cancellare le responsabilità politiche di Magrì-assessore durante la passata amministrazione (a cominciare dalla mancata gara d’appalto della raccolta dei rifiuti e da qualche improvvida dichiarazione in Consiglio)”.  

Il vice presidente del Consiglio comunale di Belpasso, Antonino Santonocito

“Probabilmente, Licandri – puntualizza il Pd – già non riesce a tenere a freno i quattro consiglieri della coalizione i quali, facendo riferimento a partiti della maggioranza di governo regionale e nazionale, vorrebbero quanto prima partecipare alle scelte amministrative”.  

“In tale circostanza – prosegue il comunicato – bene ha fatto il consigliere di Prospettiva comune a non appoggiare l’elezione del Presidente, facendo presagire di essere l’unica vera opposizione”.

“Presagio smentito dopo pochi minuti – scrive il Partito democratico – , quando lo stesso consigliere ha accettato l’elezione a vice-presidente, dando così corpo ai sospetti di contiguità con la coalizione pro-Caputo già emersi durante la campagna elettorale e che, probabilmente, hanno portato alla rottura dell’alleanza con il M5S. Sospetti smentibili con immediate dimissioni”.

“Fermo restando che ogni gruppo politico fa le scelte che ritiene più opportune – si legge ancora -, è legittima una osservazione: il Presidente, organico alla maggioranza, è la longa manus della Giunta all’interno del Consiglio comunale, il vice-presidente è il suo collaboratore più stretto e, ovviamente, dovranno condividere la strategia dell’amministrazione”.

“A meno di fare il semplice ‘passacarte del passacarte’ (cit.) – si chiede il Partito democratico di Belpasso -, riuscirà il consigliere Santonocito a svolgere il ruolo di ‘vera’ opposizione essendo imbrigliato nell’incarico super-partes di vice presidente del consiglio?”

“Da questa prima seduta del Consiglio comunale il messaggio è quanto mai ambiguo – conclude la nota -: ‘chi male inizia peggio finisce, chi ben comincia è a metà dell’opera’ (cit)”.

Redazione