Chiede “che sia introdotta una certificazione atta a stabilire che i prodotti importati da Paesi in via di sviluppo, come da qualsiasi altro Paese, non siano stati prodotti da persone di età inferiore ai quattordici anni d’età o comunque da persone in età minorile costrette a lavorare in uno stato di sostanziale schiavitù”.

E’ la posizione del Partito della Alternativa Monarchica, che mediante una lettera spedita al Parlamento europeo, vuole portare avanti la battaglia contro la schiavitù minorile.

Una posizione un po’ polemica nei confronti di Bruxelles, dato che, come specificato nella nota che il partito ha inviato al nostro giornale, la “lettera aperta” che lo stesso ha spedito il 30 settembre 2016, non ha ricevuto risposta. Oggi i monarchici reiterano la richiesta sperando in un positivo accoglimento da parte del Parlamento europeo.

Redazione