L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn ),  competente a  valutare le proposte di iscrizione di Siti naturali nella prestigiosa World Heritage List dell’Unesco (Lista del Patrimonio Mondiale) ha riconosciuto “l’eccezionale importanza culturale, scientifica, naturalistica, paesaggistica, educativa e identitaria, nonchè  la straordinaria attività eruttiva e la millenaria fama del vulcano Etna, la Montagna Sacra al centro del Mediterraneo”.

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha infatti considerato l’Etna come “esempio particolarmente significativo delle grandi ere della storia della terra, e dei processi geologici in corso”. Né va dimenticato lo speciale significato del vulcano sul piano storico e mitologico, e il grande fascino emotivo che la sua visione esercita sull’immaginario collettivo.

Il monte Etna è rinomato per l’eccezionale livello di attività vulcanica e per le testimonianze inerenti a tale attività, che risalgono a tempi lontanissimi. L’Etna è uno dei più attivi vulcani iconici del mondo, e uno straordinario esempio di processi geologici continui e di interessanti formazioni vulcaniche. La montagna è caratterizzata dalla quasi ininterrotta attività eruttiva dai crateri del suo vertice, e da eruzioni e colate laviche, crateri e fessure laterali piuttosto frequenti.

Questa eccezionale attività vulcanica, documentata da almeno 2 mila 700 anni, rappresenta senza dubbio una delle più prolungate registrazioni di vulcanismo storico del mondo. La coesistenza  di fenomeni  vulcanici vari e accessibili, come le vette dei crateri, i coni avventizi, le colate di lava, le grotte laviche e la spettacolare depressione della Valle del Bove, hanno reso il monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca scientifica e vulcanologica, la visita di scoperta,  il turismo naturalistico e fotografico e l’educazione ambientale, esaltando il suo valore anche sul piano socioeconomico.  Oggi l’Etna è uno dei vulcani meglio studiati e monitorati al mondo, e continua a influenzare profondamente la vulcanologia, la geofisica e le altre discipline di scienze della terra.

Etna: «Montagna sacra» con una forte identità da rispettare, in piena empatia con le comunità locali. Riqualificando i centri storici e i borghi, richiamando l’ecoturismo internazionale,  stimolando il volontariato e coinvolgendo guide naturalistiche come custodi, interpreti e assistenti. Organizzando centri natura e aree faunistiche negli edifici (alcuni recentemente restaurati) e siti disponibili di proprietà della Regione Siciliana.

La Sicilia e l’Etna sono parte integrante della civiltà espressa dalla Magna Grecia e devono cogliere l’opportunità di farsi conoscere e apprezzare.  Ricordando  il ruolo essenziale delle figure storiche (Nuccia Di Franco Lino, Turi Lo Giudice, Bino Li Calsi, Rino Nicolosi) che nel 1987 contribuirono all’istituzione del primo Parco Regionale della Sicilia, ispirato all’esempio e al modello del Parco Nazionale d’Abruzzo.

All’Incontro UNESCO del 21 giugno 2013 a Phnom Penh, in Cambogia, l’Etna è entrata nella lista del  Patrimonio dell’Umanità: è il quarto sito italiano iscritto per valore naturale, dopo le Isole Eolie, il monte San Giorgio e le Dolomiti.

Nella foto: l’Etna in eruzione

Redazione