Il 12 maggio “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini debutterà a Parigi con il Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa e presieduto da Alberto Munafò Siragusa.
L’opera in due atti su libretto di Felice Romani, considerata insieme a “I puritani” e “Norma” uno dei tre capolavori del compositore catanese, sarà rappresentata all’Opéra de Massy, Paris Sud “in un innovativo, onirico e sognante allestimento – si legge nella nota del Coro Lirico Siciliano – firmato dalla vulcanica Francesca Lattuada, eclettica regista che unisce alla solida tradizione del teatro dell’opera una carica di novità ed elegiaca narrazione”.
Di assoluto pregio anche i complessi che consolidano la loro vicinanza musicale ed emotiva: la superba Orchestre de l’Opéra de Massy, diretta per l’occasione da Federico Santi, e il Coro Lirico Siciliano che si apprestano a realizzare insieme, per la terza volta, i titoli operistici programmati dalla casa dell’opera francese.
Cast di indiscusso valore e livello: Daniela Cappiello nel ruolo eponomimo, Marco Ciaponi nel sognante e appassionante Elvino, Francesca Pia Vitale in Lisa e Alexey Birkus nel Conte Rodolfo; i ruoli comprimari sono affidati, invece, a Isabel de Paoli e al siracusano Gianni Giuga, rispettivamente Teresa e Alessio.
L’acclamata kermesse operistica, che ha già registrato numerosi successi nei vari teatri francesi che hanno collaborato alla coproduzione (Clermont Auvergne Opéra, Opéra de Vichy, Opéra Grand Avignon, Opéra de Limoges, Opéra de Metz Métropole, Opéra de Reims) si concluderà il 25 Maggio presso il Théâtre Impérial – Opéra de Compiègne, teatro la cui costruzione venne decisa dallo stesso Napoleone III nel 1866.
“Dopo la prima volta di Norma in Cina, prime esecuzioni a Malta – spiega la nota -, la musica sacra belliniana a Macao, prosegue con ottimo successo di pubblico e critica l’instancabile lavoro di esportazione e valorizzazione dei grandi capolavori belliniani ad opera del Coro Lirico Siciliano in varie parti del mondo, attraverso la impareggiabile, autentica e integrale bellezza della lunga melodia del Cigno catanese”.
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