Una firma “per evitare la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina”. E’ la petizione lanciata oggi sulla piattaforma change.org (quasi 5mila firme in poche ore) da un gruppo di persone che si oppongono ad una delle opere pubbliche più imponenti della storia d’Italia.

Nella lettera inviata alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si legge: “Le ultime settimane sono state occupate dal cosiddetto ‘decreto ponte firmato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale”.

“L’investimento che prima di tutti il Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, e di conseguenza il Governo Meloni tutto, hanno fatto sulla grande opera, difficilmente resterà senza esiti”, è scritto nella petizione.

“La decisione di riesumare dalla liquidazione – seguita il documento – la Società Stretto di Messina Spa e la riapertura della sua sede nazionale, si uniscono all’immancabile nomina di consulenti locali”.

“Tutto questo trafficare – è scritto – è perfettamente inscritto dentro la storia della Grande Opera di devastazione cui ci siamo da sempre opposte/i”.

“Il ponte sullo Stretto lo stanno già facendo’, è una espressione che abbiamo sempre usato
per dire che il ponte non è semplicemente un’infrastruttura, ma una decisione politica che comporta elargizione di denaro per progetti, consulenze, incarichi, pubblicità”.

“Sul ponte sullo Stretto – viene puntualizzato – si sono costruite narrazioni utili a convogliare il consenso su questo o quel partito. 500 milioni già spesi e il rischio di 700 milioni di penali sono il fardello che è stato già addossato alla comunità. Adesso partono nuovamente all’assalto”.

“Le mobilitazioni che da decenni si oppongono al ponte – si legge ancora – hanno già ben individuato nella particolarità del paesaggio, dell’ambiente, del patrimonio immateriale dello Stretto di Messina, la risorsa fondamentale per il futuro delle comunità che abitano le due sponde”.

“D’altronde – prosegue la petizione – l’impatto che i cantieri avrebbero sul territorio e sulla vita delle/dei cittadine/i è stato ampiamente descritto, così come sono gli stessi sostenitori dell’infrastruttura a dirci delle incognite sottese alla edificazione del ponte a una o a più campate. A tutto questo si aggiunge il timore di un avvio dei cantieri senza un vero piano di realizzazione, e chi tra politici, amministratori locali e professionisti sta oggi, con enorme superficialità, accompagnando il riavvio dell’iter, si sta assumendo la responsabilità della devastazione del territorio e dello stravolgimento della vita di decine di migliaia di abitanti col  rischio di una nuova incompiuta”.

“In tanti, probabilmente – concludono i promotori -, lo fanno sperando anche di entrare nella partita, ma dovrebbero sapere bene che questo difficilmente avverrà, poiché le grandi opere sono sempre gestite al massimo livello di centralizzazione!”.

Per informazioni gli organizzatori rimandano a Spazio Noponte, via Centonze 197, Messina, aperto ogni lunedì e giovedì dalle 18.

Nella foto: il plastico del progetto relativo al Ponte sullo Stretto di Messina

Redazione