Sul caso See Sicily piove sul bagnato. Il Movimento 5 Stelle dell’Assemblea regionale siciliana parla di “altre bacchettate” alla giunta siciliana presieduta da Renato Schifani da parte dell’Audit (l’Ufficio speciale che controlla i programmi cofinanziati dalla Commissione europea) per le spese relative al turismo. I pentastellati parlano di un taglio di circa 700mila Euro, ripetono che si tratta di “atti irregolari”, annunciano un ricorso alla Corte dei Conti e chiedono che il caso “approdi all’Ars”.
“Nemmeno sui posti letto relativi al caso ‘See Sicily’ – spiegano in una nota i 5 Stelle – l’assessorato al Turismo può dormire sonni tranquilli. Per la fallimentare operazione turistica arriva oggi dall’Autorità di audit della Regione quello che avevamo già anticipato nei giorni scorsi: il taglio di un altro 25 per cento, e per tre anni, sulle somme analizzate relative ai posti letto, assieme ad una sfilza di gravissime criticità riscontrate. La misura è colma. Il caso approdi all’Ars, abbiamo già chiesto al presidente Galvagno la convocazione di una seduta d’aula ad hoc sul caso. All’assessore Amata (che gestisce il Turismo, ndr.) avremmo tante cose da chiedere”.
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Luigi Sunseri, Antonio De Luca e Nuccio Di Paola, a commento dei “nuovi ed imbarazzanti documenti spediti a Sunseri (dopo una richiesta di accesso agli atti del deputato) dall’Autorità di vigilanza relativi a ‘See Sicily’, l’operazione che avrebbe dovuto portare nuove frotte di turisti in Sicilia e ossigeno agli alberghi isolani messi in ginocchio dal Covid”.
“I nuovi documenti, relativi ai posti letto – prosegue la nota – , si aggiungono a quelli commentati ieri nel corso di una conferenza stampa tenuta dai tre parlamentari 5 stelle, nel corso della quale sono state illustrate tutte le criticità evidenziate dell’audit sul versante comunicazione del progetto regionale varato dal governo Musumeci”.
“L’ esito dell’audit – scrive l’autorità di controllo relativamente ai posti letto – è parzialmente negativo, in quanto sono state riscontrate criticità o irregolarità tali da inficiare la correttezza e regolarità delle spese dichiarate. La spesa non ammissibile che concorrerà al tasso di errore ammonta a 735 mila Euro. La rettifica del 25% dovrà essere applicata alla precedente spesa certificata, all’ulteriore avanzamento di spesa del periodo contabile 2021-2022… e alla spesa da certificare”.
“In soldoni – dicono i 5 Stelle -, si tratta di un taglio di oltre 700 mila euro per il profilo relativo all’anno 2021/22, per quello precedente e che dovrà essere applicato anche alla spesa da certificare per il 2022/23. Cosa che – dice Sunseri – produrrà dei debiti fuori bilancio, laddove non si riuscisse a trovare una diversa copertura finanziaria”.
“Le criticità rilevate dall’autorità di controllo – è scritto sul documento – sono numerose e vanno dalla limitazione della concorrenza sulla base di ingiustificate preferenze regionali, all’acquisto di un numero di posti letto tre volte superiore al numero dei posti dei posti letto disponibili sul territorio siciliano (scelta non supportata da analisi dettagliata nella relazione di progetto), all’ammissione alla procedura di soggetti non qualificabili come operatori economici, poiché sprovvisti dei requisiti di idoneità professionale richiesti dal codice degli appalti e non titolari di partita Iva, in deroga a quanto previsto dalla lettera di invito. E ancora, mancato rispetto del codice degli appalti e assenza di controllo della prestazione resa”.
“Se a tutte queste criticità – dice Sunseri – aggiungiamo che l’operazione ha completamente fallito gli obiettivi per cui era nata, mutandosi geneticamente da aiuto al settore turistico-alberghiero fiaccato dal Covid a una mega campagna di comunicazione, non possiamo che giudicare disastrosa l’operazione che potrebbe aver causare un danno erariale. È per questo che abbiamo approntato un esposto alla Corte dei Conti”-
“Questa vicenda – dice il capogruppo all’Ars Antonio De Luca – è ancora più grave del caso Cannes. Da Fratelli d’Italia è arrivata solo la richiesta di dimissioni dalla presidenza della commissione Ue dell’Ars al collega Sunseri, ma nessuna spiegazione in merito. Per questo ho scritto al presidente dell’Assemblea regionale Galvagno per chiedere una seduta d’aula ad hoc sul caso con la presenza dell’assessore Amata e del presidente della Regione. Chissà, sarebbe forse l’occasione giusta per rivedere in aula la faccia di un assessore, visto che i componenti della giunta Schifani sembrano aver smarrito la strada di sala d’Ercole”.
Anche Il vicepresidente dell’Ars Di Paola stigmatizza gli attacchi dei deputati meloniani al collega Sunseri: “L’attività ispettiva dei parlamentari regionali – dice – è sacrosanta, guai a volerla imbrigliare in qualche modo con minacce più o meno velate. Siamo qui per fare gli interessi dei siciliani e dobbiamo essere liberi di farlo a 360 gradi. Sulla vicenda ‘SeeSicily’ avremmo gradito una precisa presa di posizione del presidente Schifani”.
E poi una domanda: “Fino a quando il presidente Schifani tollererà i disastri di Fratelli d’Italia che reggono l’assessorato al Turismo da sei anni? Abbia uno scatto d’orgoglio e tolga quell’assessorato dalla mani dei meloniani, affidandolo a qualche altro partito, anche ad un tecnico, se è il caso. Capisco che in ballo ci sono delicati equilibri di governo, ma a tutto c’è un limite”.
Nella foto: l’Aula dell’Assemblea regionale siciliana
Redazione
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