31 condanne e 5 assoluzioni per i clan di Paternò (Catania) Alleruzzo-Assinata-Amantea. Questa la sentenza (scaturita dall’operazione Scacco matto di qualche anno fa) per la cosca che aveva messo a ferro e fuoco il territorio etneo. Fra le persone che hanno avuto il coraggio di denunciare, l’imprenditore del settore dolciario Giuseppe Condorelli, in seguito ai tentativi di  estorsione subiti.

Il Cavaliere Giuseppe Condorelli, titolare dell’azienda dolciaria di Belpasso (Catania)

I condannati sono Domenico Filippo Assinnata 1 anno 4 mesi, Pietro Puglisi 20 anni, Santo Alleruzzo 11 anni, Vito Salvatore Amantea 15 anni, Giuseppe Beato 14 anni e 8 mesi, Barbaro Stimoli 12 anni e 4 mesi, Giuseppe Mobilia 14 anni, Davide Alessandro Befumo 7 anni e 10 mesi, Francesco Alleruzzo 10 anni, Francesco Omar Borzì 5 anni e 6 mesi, Alessandro Fazio 8 anni, Francesco Mobilia 8 anni, Lorenzo Di Leo 7 anni e 6 mesi (pena complessiva con altre sentenze irrevocabili), Marco Di Leo 7 anni (pena complessiva con altre sentenze irrevocabili), Salvatore Occhipinti 4 anni e 4 mesi (pena complessiva con altre sentenze irrevocabili), Giuseppe Orto 7 anni e 8 mesi, Cristian Terranova 2 anni e 2 mesi a titolo di aumento con altra sentenza, Ivan Gianfranco Scuderi 4 anni e 4 mesi a titolo di aumento con altra sentenza irrevocabile, Vincenzo Stimoli (classe 1994) 7 anni, Barbaro Luca Maria Cosentino 7 anni, Daniele Licciardello 8 anni e 4 mesi, Andrea La Delfa 7 anni, Orazio Sinatra 6 anni e 8 mesi, Giuseppe Gaetano Sinatra 6 anni e 8 mesi, Giovanni Battista Giangreco 5 anni, Alfio Medolaro 3 anni e 14 mila euro di multa, Giuseppe Salvatore Marcello Recca 5 anni e 14 mila euro di multa (condanna complessiva con altra sentenza irrevocabile), Michele Lorenzo Schillaci 8 anni e 2 mesi e 28 mila euro di multa, Michele Fontanarosa 6 anni e 26 mila euro di multa, Sebastiano Di Mauro 5 anni, Salvatore Stimoli 7 anni e 2 mesi.

I gup ha assolto Vincenzo Gattarello e Salvatore Fallica per non aver commesso il fatto. Vincenzo Asero, Paolo Biondi e Katia Cunsolo perché il fatto non sussiste. Befumo, Occhipinti e La Delfa assolti parzialmente per alcuni reati contestati.

Alleruzzo, Amantea, Assinata, Beato, Befumo, Licciardello, Puglisi e Stimoli dovranno adesso risarcire le parti civili, ovvero il Cavalier Giuseppe Condorelli (5 mila euro la provvisionale), le associazioni antiracket e il comune di Belpasso.

Nella recente presentazione del libro del magistrato Sebastiano Ardita al Club Progressista di Belpasso sulla mafia che comanda dal carcere, l’imprenditore belpassese Giuseppe Condorelli ha ribadito il consiglio che da tanti anni rivolge ai suoi colleghi e ai cittadini comuni: “Mettiamoci dalla parte dello Stato. Denunciare conviene”.

Redazione