Si chiamano Ultima generazione. Sono dei ragazzi che si ispirano al movimento di Greta Thumberg che lotta contro l’emergenza climatica e oggi a Catania protestano (incollano le loro mani con l’Attack sulla Fontana dell’Elefante di piazza Duomo) contro il Governo Meloni che ha deciso di stanziare ingenti risorse per i combustibili fossili.

Detta così, la manifestazione che questi giovani stanno portando avanti potrebbe essere liquidata in poche parole e magari snobbata. Invece è una cosa terribilmente seria: “in ballo – dicono – c’è il futuro dell’umanità”. E loro vogliono incidere anche dalla lontana Sicilia. C’è chi fa l’antropologo, chi l’artista, chi lo studente.  

L’alluvione che ha colpito Catania due anni fa. Sopra: alcune mani attaccate al monumento  

Questi giovani – ma anche le persone anziane che stamane hanno stazionato davanti alla Fontana del Liotru – hanno capito che l’umanità rischia di avere pochi anni di vita. Il gruppo si è riunito questa mattina a Villa Pacini e si è spostato a Piazza Duomo sotto l’occhio vigile di qualche agente in borghese che ha detto loro di protestare tranquillamente, ma l’importante è non imbrattare la Fontana tanto cara ai catanesi.   

Davide: “Da due mesi sono approdato a Ultima generazione, ho deciso di aderire a questa manifestazione  e sono molto preoccupato per il collasso climatico cui andiamo incontro: sono molto frustrato perché il governo italiano h deciso di investire decine di miliardi di euro di soldi pubblici per i combustibili fossili. Sono qui per commettere una piccola disobbedienza civile, per fare pressione per fermare i finanziamenti, perché la crisi è grave e sarà sempre peggio”.

Sapete a cosa andate incontro?

“Certo. Sappiamo che andiamo incontro a conseguenze legali e siamo pronti ad accettarle. Questo fa parte della resistenza civile e non violenta che si ispira a Gandhi, a Martin Luther King, a tanti personaggi della storia che hanno cambiato le cose. Utilizziamo un metodo che non è nuovo, che è stato utilizzato per assicurarsi dei diritti che ora appaiono scontati, come il voto delle donne, ottenuto grazie alla disobbedienza civile delle suffragette, quindi siamo qui anche per continuare questa battaglia”.

Francesca: “Sono qui insieme agli attivisti di Ultima generazione perché ritengo che sia necessario un cambiamento e siccome nessuno ha il coraggio di iniziare a farlo, quel qualcuno dovremmo essere noi”.

Oggi cosa state facendo?

“Un’azione civile non violenta: ci attacchiamo le mani con il super attack alla Fontana dell’Elefante e chiediamo alzando la voce al Governo di non investire soldi per i combustibili fossili”.

I giovani di Ultima Generazione protestano davanti alla Fontana dell’Elefante di Catania per chiedere al Governo maggiore attenzione sull’emergenza climatica. 

Cosa fai nella vita?

“Sono un’artista . E’ stato difficile trovare persone per condividere questa preoccupazione. L’emergenza climatica, che continua a degenerare. Quando sono entrata in contatto coi i ragazzi di Ultima generazione ho capito che era arrivato il momento di entrare in azione con loro”.

“Antonio Gutierrez, segretario generale dell’Onu,  all’apertura della  Cop 27 sul clima ha detto: ‘Siamo su un’autostrada verso l’inferno climatico e siamo col piede sull’acceleratore”.

E poi: “Ci tengo a sottolineare che teniamo tantissimo alle opere d’arte del nostro paese. Oggi ci incolliamo a questo monumento e siamo perfettamente consapevoli di non creare danni. Le opere d’arte che in passato abbiamo imbrattato avevano sempre una protezione. Ci stanno togliendo il diritto alla vita. E’ una cosa difficile da accettare. Continuando così saremo in emergenza idrica, economica: l’arte sarà la prima cosa ad essere sacrificata”.

Non pensate di non essere compresi dall’opinione pubblica?

“Il punto è sempre quello. Noi cerchiamo di svegliare l’opinione pubblica su un problema immenso. Pensiamo a un luogo che sta andando a fuoco e qualcuno se ne accorge e ci strattona per farci uscire, poi noi lo ringraziamo. Stiamo cercando di agire per evitare questa tragedia”.

Perché queste proteste così eclatanti?

“Il governo non ci ascolta. Sta creando un hub del gas e sta continuando con i combustibili fossili. Sa benissimo che non è questa la strada giusta. Il tempo sta  scadendo. Si prevede che nei prossimi quattro, cinque anni possano innescarsi meccanismi irreversibili. Dobbiamo forzare il governo”

“Ci siamo incollati qui, perché tra venti anni questa fontana sarà invasa dalle acque del mare. La gente deve rendersi conto del pericolo che sta correndo. Non è così che si devono spendere i nostri soldi. Abbiamo ragionato spesso su questa azione. L’uso del solvente non lascerà traccia su questo marmo. I monumenti li usiamo come simbolo per attivare l’attenzione”.

“Mi chiamo Emile, vengo dalle Alpi francesi, vedo il ghiaccio delle montagne diminuire ogni anno, quindi quando mi hanno parlato di questo progetto ho subito aderito”

Una persona anziana: “Nel mondo ci sono troppe malattie causate dall’inquinamento. Fanno bene i ragazzi a fare questa dimostrazione”.

Lorenza Mirone