Egregio Direttore,

il 17 Aprile del 2021 inviai a tutti i consiglieri comunali di Belpasso, di maggioranza e di minoranza, nonché, a tanti altri soggetti che pensavo contassero nel panorama politico e culturale belpassese, la lettera che Lei ha avuto modo di pubblicare, sulle inspiegabili disavventure cui era andato incontro il mio progetto di Ecovillaggio che se non fosse dipeso per il Comune sarebbe già costruito e si sarebbe dato seguito alle numerose richieste che mi pervengono non solo per l’acquisto di un’unità immobiliare ma anche per trascorrervi alcuni giorni di vacanza o visitarlo soltanto per ragioni tecniche.

In quella lettera che Lei ha avuto il merito di rendere pubblica, spiegavo fra le altre cose, come la revisione del PRG, non fosse più percorribile, in base alla nuova legge urbanistica regionale approvata nell’Agosto del 2020 perché il Comune non aveva trasmesso alcun atto al Dipartimento Urbanistica prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Regionale Siciliana e perché tutte le tavole disponibili non erano più valide.

E di questo vuoto legislativo erano consapevoli e sono diretti responsabili sia l’ex Sindaco Caputo che chi si è prestato a sostituirlo dopo, ovvero, l’attuale Sindaco Motta.

Il primo per aver annullato nel 2013 l’esito della gara regolarissima che aveva individuato nel prof. Urbani il referente del gruppo di professionisti che avrebbe dovuto procedere con la revisione del PRG.

Il secondo per non aver voluto indire, dopo l’Agosto del 2020, un bando pubblico per l’assegnazione dell’incarico professionale finalizzato ad elaborare il Piano Urbanistico Generale.

Solo poche persone ebbero la sensibilità di inviarmi in privato delle intelligenti considerazioni sulla situazione che avevo esposto nella mia lettera.

E fra queste anche Antonino Girgenti, il più lucido e competente componente del comitato “La Belpasso che Vogliamo”, ben disposto a far attivare la procedura del Piano Urbanistico Generale sulla base di una visione moderna di sviluppo economico, sociale, culturale perché Belpasso con il suo vasto e variegato territorio, potesse dar vita alle infinite opportunità che sarebbero state colte dalle migliori risorse dei suoi cittadini.  

Con Girgenti ed altri illuminati belpassesi ho analizzato lo stato di fatto, le potenzialità del territorio e l’inquietudine di quella  parte di comunità che scalpitava perché si sentiva penalizzata, da un lato, dalle azioni di amministratori e consiglieri comunali inadeguati; dall’altro lato, da una parte rilevante di cittadini assuefatti alla sistematica violazione delle leggi e ormai poco inclini a comportamenti caratterizzati dal senso civico e dalla volontà di costruire un percorso collettivo attivo per il raggiungimento di obiettivi comuni.

Ora, era naturale che se un giorno avessi deciso di promuovere una lista civica come alternativa a ciò che stava maturando in previsione della campagna elettorale, avrei sentito queste persone per proporre loro il diretto coinvolgimento nelle prossime elezioni comunali.

E così è stato quando ho pensato di offrire ad Antonino Girgenti la candidatura a Sindaco per la lista civica che avevo già in testa, RINASCIMENTO SOCIALE ECOLOGISTA, lasciandogli anche la piena libertà di scegliersi tutti i candidati a consigliere comunale e ad assessore.

Nel frattempo, mi sono dedicato alla redazione del programma base dopo aver elaborato il simbolo ed una breve presentazione della lista civica.

Certamente il mio approccio alla campagna elettorale è stato diverso dalle altre liste.

Mentre io sono partito dalla definizione di un programma che poi doveva essere integrato e condiviso dai candidati della lista, gli altri si affannavano ad aggiungere quanti più rami possibili al cespuglio artificiale che dovrebbe servire a sostenere il proprio candidato a Sindaco.

In questo modo nelle liste possono andare bene tutti, purché si abbia una quantità di soggetti utili portatori di potenziali elettori come parenti, amici ed amici degli amici.

Basta un nome, un cognome, un luogo ed una data di nascita associati a qualunque soggetto=oggetto, come per es. volendo esagerare con un paradosso, dagli ossi spolpati, succhiati ed abbandonati nelle strade sino alle scope consumate e poste dietro le porte per scacciare il malocchio.

Così come era accaduto già alla Lega Nord agli albori, negli anni ’90 e dal 2013 in poi, anche al M5S.

Quando, Febbraio 2023, Antonino Girgenti mi ha comunicato che per ragioni oggettive e soggettive non poteva accettare la candidatura, ho riflettuto se presentare ancora la lista con altri candidati che nel frattempo si erano fatti avanti o metterla in stand-by.

Ecco, ho deciso per la seconda soluzione scartando anche la possibilità di guidarla in prima persona ed accodarla ad una delle due coalizioni, come mi era stato richiesto, in quanto non solo non rientrava nel mio programma originario ma anche perché avrei tradito le attese dei tanti cittadini con opinioni politiche diverse e trasversali che non volevano più mangiare la stessa minestra: “Ciciri ca pasta e pasta chi ciciri”

Pertanto, dopo aver apprezzato e pienamente condiviso, la scelta di Antonino Girgenti, ossia, quella di continuare a fare quello che sta facendo e anche benissimo, come presidente della fondazione carri santa lucia, tanto da essere ritenuto, urbi et orbi, la persona giusta al posto giusto, credo che per me sia arrivato il momento di fare un passo indietro dalla scena politica attiva appena accennata.

Se, però, fossi un elettore belpassese, non essendo presente la candidatura di Antonino Girgenti, voterei senz’altro la candidatura di Salvo Licandri perché se lo merita come persona, come cittadino e per il suo lungo e trasparente impegno politico.

Non solo ma lo suggerirei ai belpassesi per bene che vogliono voltare pagina affidandosi ad una persona equilibrata, non divisiva e soprattutto umile, competente, capace di ascoltare e di avere una visione aperta e concreta per una Belpasso diversa e migliore.

Se fossi sempre un elettore belpassese certamente voterei per il Partito Democratico che sostiene il candidato a sindaco, Salvo Licandri, e che potrà rinascere a livello locale e nazionale, socialmente ed ecologicamente, soprattutto affidandosi alla giovane e brillante, forse poco italiana come mentalità, Elly Schlein, perché questa Italia ha bisogno di opporre democraticamente alla politica dei conservatori guidati da Giorgia Meloni, una nuova politica social democratica ambientalista e non solo a livello nazionale.

Però, mi permetta Direttore, di fare alcune osservazioni, frutto anche dei confronti piacevolissimi che ho avuto in questi giorni con persone come Chiara Lucia Germanà, Agostino Laudani, Luciano Mirone, Vito Sapienza, che reputo preziose risorse umane e professionali, nel contesto locale belpassese, abbastanza paludoso e maleodorante.

Molti mesi fa, diversi belpassesi, residenti e no, esprimendo forti critiche all’operato delle amministrazioni comunali locali ed anche al comportamento quotidiano dei cittadini residenti, mi avevano chiesto se fosse stato possibile proporre un’alternativa all’attuale situazione in cui i soliti politici politicanti tendevano a costituirsi in centri di potere, di controllo e d’amministrazione. 

Quando presi l’iniziativa di promuovere la lista civica RINASCIMENTO SOCIALE ECOLOGISTA e soprattutto dopo che pubblicai la presentazione ed il programma base, contattai anche le stesse persone per verificare un loro eventuale diretto coinvolgimento, ossia, se erano disposte a metterci la faccia.

Ebbene, quasi la totalità pur condividendo la mia iniziativa mi fece intendere che non era disponibile per ragioni varie.

Chi perché personalmente o un loro parente lavorava per conto del Comune, chi perché gli altri candidati erano certi di poter contare sul loro appoggio,  chi perché aveva un parente che si stava facendo strada nel sottobosco della politica regionale, chi perché diceva di aver dato in passato e non voleva più dare, chi perché mi faceva capire di aver bisogno di un aiutino per trovare un’opportunità di lavoro per lui o per un suo famigliare, chi perché, senz’arte né parte, pretendeva di entrare dalla porta principale con la garanzia del posto di consigliere o addirittura di assessore magari con il mio appoggio, chi perché, vivendo ormai fuori da anni in Regioni più organizzate ed efficienti, riteneva che ogni tentativo di cambiamento fosse inutile alla luce delle caratteristiche antropologiche dei belpassesi. E potrei continuare ancora a lungo la lista.

Ma la cosa che mi ha sconcertato di più è stato il silenzio assordante, il mancato riscontro di chi su tutti i social o di persona non aveva perso l’occasione per fare i soliti discorsi sui massimi sistemi, per vantare i luoghi dove per ragioni di lavoro era stato costretto a trasferirsi, per attaccare senza mezze misure questo o quell’assessore perché si porta a casa uno stipendio mensile o perché tal consigliere è lì per grazia del papà o della posizione che occupa ma non per sue capacità e competenze.

Tralascio coloro che mi hanno raccontato le più immani nefandezze private di questo o quel probabile candidato sul quale chiedevo semplici informazioni.

Ecco, questo è il circo antropologico che mi sono trovato di fronte quando ho deciso di procedere con i fatti e non più con le parole.

Da un lato, sono certo che con questo elettorato difficilmente si potrà migliorare la già tanto compromessa situazione sociale belpassese, a meno di profondi interventi di psicoanalisti e psicoterapisti.

Dall’altro, riconosco a tutti gli assessori ed al Sindaco in prima persona, un merito se non quello di averci messo la faccia e di essersi dati da fare, pur con tutti gli evidenti limiti di carattere, conoscenza specifica ed esperienza, per cercare di migliorare le condizioni generali di Belpasso.

Come ho detto di recente al Sindaco, il buon operato di un’amministrazione pubblica dipende essenzialmente dalla qualità dei cittadini elettori e dal personale degli uffici, amministrativi e tecnici, ragione per cui un Comune di 30 mila abitanti è molto più facile amministrarlo in Veneto, in Friuli, in Emilia-Romagna piuttosto che in Sicilia, Calabria, Campania.

E di questo dovranno tener conto coloro che ricopriranno i ruoli di responsabilità amministrativa a seguito delle prossime elezioni comunali assumendo tutte le misure necessarie, anche quelle più severe ed impopolari, interne ed esterne all’organizzazione del Comune, per sradicare il malcostume, l’inefficienza, la cialtronaggine, la furbizia, la violazione sistematica e storica delle disposizioni in materia di regolamento edilizio e stradale, lavoro legale e tasse comunali.

Enzo Victorio Bellia