Detengono due pistole col colpo in canna, pronte a far fuoco, con l’aggravante che uno dei due era evaso dal carcere di Favignana (Trapani). Due fratelli, Giuseppe e Daniele Marchitto Del Popolo (rispettivamente classe ‘74 e ’82) sono stati arrestati su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania (con ordinanza emessa dal Gip), in un residence di Mascali (Catania), dove un dispositivo di oltre 60 unità del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo etneo, costituito dai militari delle Compagnie di Randazzo e di Giarre, del Nucleo Investigativo e dell’Aliquota di Primo Intervento (Api, unità create nel 2016, all’indomani degli attentati di Parigi e Bruxelles, capaci di affrontare con rapidità e risolutezza situazioni di minaccia ad alto rischio), supportati operativamente dai colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” e  del Nucleo Cinofili.

I fratelli – secondo i magistrati – annoverano un consistente “curriculum criminale” per delitti contro la persona, il patrimonio e sugli stupefacenti, e sono ritenuti responsabili in concorso di “detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo”, “danneggiamento aggravato” e “violenza privata”.

A Daniele Marchitto Del Popolo è stato contestato anche il reato di “evasione”, nonché l’aggravante di aver commesso le condotte illecite in esame mentre si era volontariamente “sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione”. Quest’ultimo infatti, approfittando di un “permesso premio”, lo scorso 11 ottobre, non era più rientrato nel carcere di Favignana, ove doveva scontare ancora 6 anni di reclusione (destinatario di sentenza di cumulo pena del 16 settembre 2020 a 15 anni 3 mesi e 22 giorni di reclusione, in parte già scontati).

L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Randazzo e dal Nucleo Investigativo di Catania ha consentito di accertare come i due soggetti, avrebbero detenuto e portato  con sé illegalmente in luoghi pubblici, delle armi da fuoco perfettamente funzionanti.

Considerata la gravità e la pericolosità delle fattispecie di reato contestate, il GIP etneo ha quindi ritenuto di emettere “un provvedimento volto all’applicazione della misura coercitiva maggiormente restrittiva a carico dei due pregiudicati, eseguito dai Carabinieri in meno di 24 ore”.

Al riguardo, per quanto attiene alle modalità tattiche dell’intervento, poiché i fratelli erano da ritenersi potenzialmente armati e pericolosi, la prima irruzione nell’appartamento scelto dai due per nascondersi, in un residence a Mascali, è stata condotta dalle Aliquote di Primo Intervento, che sono riuscite rapidamente ad accedere ai locali interni, insieme agli altri militari operanti e hanno quindi bloccato e reso inoffensiva la coppia, effettivamente in possesso di 2 pistole cal. 9×21, cariche e con il “colpo in canna”, pronte pertanto a far fuoco.

Le successive attività di perquisizione di locali e mezzi nella disponibilità dei predetti, permettevano poi di recuperare e sequestrare anche quasi 2mila Euro in contanti, quale verosimile provento di spaccio, vari tipi di stupefacente quali cocaina, hashish e marijuana, nonché strumenti per pesatura, confezionamento e taglio delle sostanze illecite.

Terminati gli atti di rito, i due uomini sono stati associati alla Casa Circondariale di Catania, Piazza Lanza.

Nella foto: le armi, i soldi e la droga sequestrati dai Carabinieri

Redazione