Guerra di tutti contro tutti all’interno del centrodestra siciliano soltanto dopo poche settimane dal voto che ha visto vincere la coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, e Renato Schifani come presidente del governo regionale.  

In due distinti comunicati arrivati in redazione, il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana (Ars), Michele Mancuso, dà del “fuori di testa” all’attuale assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone, colpevole di avere “pronunciato delle invettive contro contro l’on. Gianfranco Micciché, durante la Festa del Tricolore a Catania”.  

Nelle stesse ore il capogruppo di Lega-Prima l’Italia, Marianna Caronia, lancia una stoccata agli ultimi tre governi regionali (quindi anche a quello presieduto da Nello Musumeci, oggi ministro) con una serie di accuse sulla gestione finanziaria, che la deputata giudica “fallimentare”. 

Ma vediamo di cosa si tratta, riproponendo le note dei due esponenti politici.

IL COMUNICATO DEL CAPOGRUPPO DI FI MICHELE MANCUSO. “Come giudicare se non fuori di testa il linguaggio forsennato di un Assessore che in casa altrui ha rovinato la festa con invettive premeditate contro Gianfranco Micciché? Non è un mistero che dalla scorsa Legislatura i rapporti con l’Assessore Marco Falcone non siano più idilliaci, anzi siano incrinati e logori. L’ho pubblicamente accusato di essere un ingrato e irriconoscente poiché piuttosto che al bene di Forza Italia in Sicilia, punta a coltivare il proprio orticello, strizzando l’occhio altrove. Adesso però la misura è colma. Si può buttare fuori qualcuno quando si è padroni di casa. Lui è un inquilino abusivo che da sempre strizza l’occhio a destra, rispetto alla storia moderata di Forza Italia. Credo che per lui sia arrivato il momento di dichiarare le proprie intenzioni, ovvero distruggere un partito che fino ad oggi è stato il fiore all’occhiello di un’Italia che si rispecchia nei valori liberali. Se devo essere sincero, in una cosa Micciché ha sbagliato: nell’avere permesso che tali soggetti diventassero classe dirigente di Forza Italia in Sicilia”.

“Quello che più dispiace – dice Mancuso – è che si sta provando a sabotare il Partito sulla pelle dei siciliani. Sì, perché se oggi la Corte dei Conti ha bocciato platealmente il Governo Musumeci – di cui Marco Falcone è un indefesso sostenitore e protagonista – è solo per l’ostinazione di certa politica, che piuttosto che prenderne le distanze, storna l’attenzione su Gianfranco Micciché, puntandogli il dito verso la porta. Forza Italia, quella ufficiale, ha dimostrato con i fatti di non essere attaccata alle poltrone, pur restando fedele al patto di maggioranza. Ribadisco senza neanche troppi convenevoli, che se c’è qualcuno che dovrebbe accomodarsi fuori dalla storia e dai valori di Forza Italia, quello è proprio Marco Falcone”. 

IL COMUNICATO DELLA CAPOGRUPPO DI LEGA-PRIMA L’ITALIA, MARIANNA CARONIA. “Solamente chi non ha visto o ha fatto finta di non vedere la gestione dei conti da parte degli ultimi governi della Regione può stupirsi della situazione sempre più drammatica, che la Corte dei Conti ha solo certificato sospendendo anche il giudizio sul rendiconto del 2020. Il governo Schifani ha ereditato una situazione ai limiti del collasso, con una responsabilità che è tutta in capo ai tre governi regionali che lo hanno preceduto ed allo Stato per aver costantemente posposto le soluzioni, senza cercare di trovare un modo strutturale per una radicale riforma della spesa e delle entrate”.

“Certamente – afferma Caronia – oggi serve, a maggior ragione trovandoci di fronte a due governi nazionale e regionali appena insediatisi, che vi sia massima collaborazione fra lo Stato e la Regione nella sua doppia articolazione di esecutivo e Assemblea regionale siciliana. Occorre soprattutto che quest’ultima sia coinvolta in modo concreto e non, come avvenuto troppo spesso con i precedenti governi regionali, solo informata di trattative e accordi che poi si sono puntualmente rivelati fallimentari sotto il profilo politico e finanziario”.

“Sono certa – prosegue la deputata leghista – che proprio a partire da questa vicenda, che condizionerà in modo determinante la vita del suo governo regionale, il presidente Schifani vorrà e saprà mettere in pratica quello spirito di collaborazione, dialogo e sinergia con l’Ars di cui abbiamo parlato nel dibattito di due giorni fa”.

Nella foto: l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè

Redazione