“Vogliamo essere travolti dalle nostre idee e non dal soffitto”.  Gli studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania protestano da due giorni perché, come scrivono in una nota, “siamo stanchi e indignati della situazione che si protrae ormai da numerosi anni. Siamo stanchi di non essere ascoltati e ascoltate come tutti gli studenti e studentesse della provincia che si ritrovano in classi inagibili”.

Una parte di tetto di una classe del liceo scientifico Galilei di Catania. Sopra: la protesta degli studenti

Diversi i motivi che hanno spinto i ragazzi a mobilitarsi: “La caduta di un pezzo di muro che ha sfiorato la testa di uno studente che, con la forza con cui il pezzo ha spaccato lo scalino in marmo a lui sottostante, gli avrebbe provocato una ferita mortale; • Le infiltrazioni d’acqua nelle classi 1L, 5B e 4Q presenti da alcuni anni ma che in questi giorni si sono aggravate; le condizioni precarie dei servizi igienici del secondo piano del plesso vecchio colpite da cedimenti strutturali e infiltrazioni d’acqua; il danneggiamento del sistema elettrico della 2L e della 1L causato dalle ennesime infiltrazioni d’acqua che non permette l’utilizzo delle luci delle due classi; l’assenza di plafoniere nella 3O, la classe vittima del crollo della plafoniera dell’anno scorso, che, rimosse perché pericolanti, non sono state ancora sostituite; l’intonaco crollante delle pareti delle classi 4B, 3L e 4M; lo stato di degrado della parte sommitale delle pareti esterne del plesso nuovo e vecchio sotto le quali passano tutti gli studenti del Galilei ogni giorno”.

“L’anima in ferro del cemento armato – si legge nel comunicato – è esposta da ormai un anno ed è sprovvista di protezione. Alcune di queste classi continuano a fare lezione nelle sopracitate aule continuando regolarmente, ma irregolarmente a livello di norme di sicurezza, mentre altre sono state
spostate nei laboratori”.

“Ci rifiutiamo – dicono gli studenti – di entrare in una scuola in queste condizioni in quanto nessuno può garantire la nostra sicurezza. Troviamo assurdo ritrovarci a protestare nuovamente a distanza di un anno. Troviamo assurdo il disinteresse della Città Metropolitana di Catania e del Ministero dell’istruzione e del merito che si focalizza più sul merito che sulla nostra incolumità”.

“Ci appelliamo – proseguono i ragazzi – a tutti gli studenti e studentesse della provincia, della regione e della nazione intera, a tutti coloro che hanno riscontrato questi disagi affinché ci aiutino nella nostra lotta”.

“Ci appelliamo ai professori – affermano ancora i promotori della protesta -, ai dirigenti scolastici e al personale scolastico: sensibilizzate sulla tematica e continuate ad aiutarci come avete giustamente fatto fin’ora. Studenti e lavoratori non combattono battaglie diverse ma la stessa lotta per una scuola sicura”.

“Ci appelliamo infine a tutti gli organi di competenza: Comune di Catania, Città Metropolitana
di Catania, Regione Sicilia, Prefettura e Procura della Repubblica, Ministero e Governo. Non
continuate a ignorarci, è un nostro diritto e dovere andare a scuola, ma è un vostro dovere
garantire la sicurezza e la serenità all’interno di essa”.

Redazione