“Buongiorno. Mi chiamo Rino Sciuto e sono un Luogotenente dei Crimini Violenti del ROS Carabinieri in congedo che ha partecipato alle indagini su vari casi di cronaca nazionale. Già autore di due volumi sul caso Roberta Ragusa, oggi è uscito il mio nuovo libro sul caso siciliano del piccolo Lorys Stival, il figlicidio avvenuto a Santa Croce Camerina (RG) il 29 novembre 2014”. Il libro si intitola “Omicidio in fasce. Il delitto di Lorys Stival (l’indagine minuto per minuto)”.

Questa la mail che il sottufficiale dell’Arma – senza la mediazione di case editrici o di agenti letterari – ci ha inviato per pubblicizzare il suo libro. Raccogliamo volentieri l’invito e lo ospitiamo con piacere nel nostro giornale, sia per l’approccio diretto e spartano (“da carabiniere”, si direbbe) che ha avuto con noi, sia perché con questa pubblicazione, Rino Sciuto sta dando uno serio contributo all’indagine sulla morte del piccolo Loris.

Il libro è stato pubblicato in “distribuzione estesa” su Amazon ed è quindi disponibile anche per le librerie fisiche. Questo è il link del libro: https://www.amazon.it/OMICIDIO-FASCE-delitto-stival-Lindagine/dp/B0BN7PD22W/

In questo suo terzo libro, secondo con etichetta “Racconti Investigativi”, il Luogotenente dei Crimini Violenti del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri (in congedo), Rino Sciuto, autore di “ROBERTA RAGUSA – L’amica che non ho mai conosciuto (Diario d’indagine di un investigatore)” e di “LISTENER – Uomini in ascolto(Roberta nell’aldilà delle parole)”, vuole portarvi dentro un altro “racconto investigativo” che, come il caso Ragusa, ha segnato la sua vita di uomo, di padre e di Carabiniere. Il caso del piccolo Lorys Stival, un caso che lui stesso ha definito “una vittoria investigativa che mai avrei voluto conseguire”.

“Come negli altri due libri – si legge nella nota -, Rino Sciuto vuole condurre il lettore sin dentro l’apparato investigativo che elabora, analizza e percorre tutti i chilometri di quel tragitto investigativo, talvolta anche ripido e tortuoso, che diventa implacabilmente “frammento di vita incancellabile”, comunque esso finisca.

Questo libro, oltre a lanciare un messaggio a tutti coloro che sapendo, o percependo, di avere un familiare che esterna “silenziosi malesseri”, sono sopraffatti dall’innaturale gesto di nascondere la polvere sotto il tappeto, vuole essere anche una sorta di “prontuario conoscitivo per chi si addentra nei sentieri criminologici e in quelli investigativi”.

Lo stile di Rino Sciuto, stavolta arricchito anche di particolari che nulla hanno a che vedere con le indagini stesse, rimane sempre quello semplice, chiaro e diretto e da Carabiniere.

La prefazione del libro è stata curata da Anna Maria Casale, criminologa e direttore del Centro di Alta Formazione in Criminologia e Scienze Forensi “PSICEF”, la presentazione da Serena Gasperini, avvocato Penalista esperto di Scienze Forensi, la postfazione da Emilio Orlando, giornalista di cronaca nera e giudiziaria e scrittore.

Quella che segue è la presentazione di Serena Gasperini.

“Rino Sciuto ha già scritto due libri: Roberta Ragusa e Listener. Ha un trascorso professionale nell’Arma dei Carabinieri a cui molti aspirano: sul campo, quello vero, dove nessuno ti regala niente e ogni risultato raggiunto te lo sei guadagnato sul serio. Eppure lui si definisce ‘zappatore’. A primo impatto non capisci perché lo dice, pensi che sia dovuto al suo passato, forse a qualcosa che lo lega alle tradizioni della sua amata Sicilia. Poi, però, se davvero ascolti con attenzione i suoi racconti e le sue esperienze lavorative, allora, capisci che quel suo appellativo rappresenta esattamente la sua forza. La sua arma segreta.

E allora ti sembra di vederlo all’opera e capisci perché ha raggiunto e contribuito a risolvere casi complessi, spinosi. Chi lavora la terra sa aspettare in silenzio, ascolta e annusa l’aria. Sa quando seminare, quando lavorare la terra, come trattarla, come scavare.

Sa che i frutti del lavoro invernale si vedranno solo molto tempo dopo, sa pazientare. Ed è infatti con la stessa pazienza e la determinazione di chi sa scavare per arrivare fino in fondo che svolge le indagini alla ricerca della verità. Sa che deve attendere per avere i frutti del suo lungo lavoro, però non quello della terra, ma quello che ama di più: verità e giustizia.

Questo libro lo rispecchia; è come vedere con il binocolo come lavora Rino, con tutta la sua dedizione e passione. Sì, passione, perché lavorare la terra secca e sassosa è difficile come scoprire la verità di ciò che accaduto”.

Nella foto: il piccolo Loris Stival con la madre Veronica Panarello

Redazione