“Facciamoli scendere! In centinaia in presidio permanente sotto la nave di Medici Senza Frontiere Geo Barents, riunite e riuniti in assemblea, abbiamo deciso di proseguire il presidio permanente al porto di Catania”. E’ una reazione corale di solidarietà da parte della società civile catanese nei confronti dei migranti costretti a rimanere sulla nave Geo Barents, perché non presentano le “fragilità” delle donne, dei bambini e degli anziani che sono stati fatti scendere dalle autorità. Una reazione corale di dissenso contro il Governo nazionale che ha preso il provvedimento.

“Non ce ne andremo – dicono gli organizzatori – fino a quando tutti i naufraghi troveranno accoglienza e potranno scendere dalle navi umanitarie”.

Questi i prossimi appuntamenti: il presidio sarà permanente, mattina e pomeriggio, al molo centrale del porto e al molo di Levante. Martedì 8 novembre alle ore 17,00 al molo centrale sotto la nave Geo Barents assemblea organizzativa. Mercoledì 9 novembre alle ore 17,00 al molo centrale sotto la nave Geo Barents manifestazione. Sabato 12 novembre, pomeriggio, corteo regionale fino al porto di Catania. “Chiediamo a tutte e tutti di condividere e diffondere queste informazioni”, si legge nella nota diffusa in serata.

Anche la Cgil di Catania partecipa al presidio permanente al Porto, creatosi su proposta della Rete antirazzista. 

Con una propria delegazione il sindacato sta così manifestando il proprio sostegno ai migranti e agli equipaggi delle navi Humanity 1 e Geo Barents. 

Al sit in di mercoledì 9 novembre alle ore 17 sarà presente anche la Cgil nazionale rappresentata dalla segretaria confederale, Tania Scacchetti. 

“Insieme ad altre associazioni e ai movimenti cittadini,  il nostro sindacato ha scelto di fare la propria parte monitorando come si evolvono i fatti ora dopo ora. Ma soprattutto – dice il segretario della Camera del lavoro di Catania, Carmelo De Caudo – chiediamo ad alta voce che tutti i naufraghi vengano accolti e, al contrario di quanto sta avvenendo, che non vengano selezionati arbitrariamente. Si tratta di una pratica fuori legge indegna di un paese civile, come abbiamo già dichiarato anche insieme alla Cgil Sicilia”. 

“Insieme alla Rete anti razzista, alla Rete Restiamo umani, ad Anpi, Arci, Libera, agli studenti  medi e universitari, e ai tanti altri cittadini che con le loro bandiere o anche a titolo personale ogni giorno si incontreranno qui, noi non abbasseremo la guardia. Catania non può essere periodicamente teatro di abusi sui migranti e sulla democrazia stessa”.

Nella foto: al centro del gruppo Cgil al Porto, il capo missione SAR di MSF Juan Matias Gil, insieme al segretario della Cgil Catania, Carmelo De Caudo e al segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino

Redazione