La scorsa primavera, il Catania Book Festival ha registrato oltre 9 mila presenze in tre giorni di eventi culturali, fitti e partecipati. Un successo senza precedenti. Ma la nuova edizione 2023 rischia di essere compromessa. Il direttore Simone Dei Pieri denuncia infatti  “gravi difficoltà a confrontarsi con le istituzioni locali”,  e in particolare con il commissario straordinario Federico Portoghese, nonostante siano stati fatti numerosi tentativi. 

L’esterno del Catania Book Festival. Sopra: un momento della manifestazione 

Portoghese, nominato dalla Regione Siciliana con l’attribuzione dei poteri del sindaco e della giunta del capoluogo etneo, è attualmente l’unico referente per chi in questi mesi di caos politico e istituzionale, tenta ugualmente di lavorare con il territorio.

“A Catania si può fare. Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo. Ma forse si può fare solo se tutto viene affidato alla buona volontà dei singoli cittadini. Quest’approccio però non fa crescere la città e neppure chi vi investe. Per questo chiediamo al commissario Portoghese di  provare a ritagliare uno spazio anche per noi del Festival e per tutti coloro che vivono di cultura – spiega Del Pieri- . Al Catania Book Festival serve interloquire subito con la parte amministrativa e politica, perché  merita di essere integrato in una visione dell’offerta culturale”.

Un altro scatto effettuato durante il Catania Book Festival

“Non è una questione di patrocinio – seguita De Pieri -, ma di confronto con chi amministra questa città, e anche di bilancio tra costi e benefici per il pubblico e il privato. Ma pare che ottenere un confronto sia praticamente impossibile. Il tempo stringe e le elezioni amministrative si terranno solo dopo il Festival”.

Simone Dei Pieri e il suo team fanno dunque appello “al buon senso e al rispetto per la città, e per quelle migliaia di persone che credono ancora nel potere della cultura come strumento di crescita civile e intrattenimento di qualità”.

Redazione