La Regione Sicilia richiama in servizio i pensionati per la spesa dei fondi Pnrr e la Ugl di Catania va sul piede di guerra: “Dimenticati i dipendenti di categoria A e B, mai riqualificati e riclassificati. E i giovani stanno a guardare”.

Un commento duro, quello del sindacato etneo, dopo la decisione decisa da Palermo di richiamare gli ex impiegati regionali, oggi in quiescenza, per consentire la spesa di fondi del Pnrr. “Un insulto – dice Giovanni Musumeci, segretario territoriale del sindacato catanese – nei confronti dei tanti dipendenti attualmente in organico che aspettano da decenni di essere riqualificati e riclassificati, nonché di tantissimi giovani siciliani che hanno titoli e qualifiche ma non riescono ad entrare appieno nel mondo del lavoro”.

E’ arrabbiato Musumeci e lo dice a chiare lettere: “Abbiamo notizia che in alcuni dipartimenti della Regione Siciliana si stanno già reclutando i funzionari pensionati per colmare le falle di un organico colabrodo”.

“Nulla contro chi se ne era andato serenamente in pensione – dice il sindacalista – ed ora ha la possibilità di arrotondare qualcosina che, soprattutto in periodi come questo, fa sempre comodo. Sono lavoratori che hanno fatto la storia dell’Amministrazione di questa Regione e possono fornire tanto in termini di esperienza e capacità. E comprendiamo anche la necessità di velocizzare i tempi per evitare di perdere somme importanti come quelle europee”.

“La nostra organizzazione sindacale – afferma Musumeci – si è sempre schierata contro i ritardi e le lungaggini burocratiche riguardo all’impiego dei finanziamenti comunitari. Questo però non motiva affatto l’azione intrapresa dalla Regione, anche perché proprio come Ugl da anni ci battiamo in favore di tutti i lavoratori di categoria A e B che attendono un segnale importante come quello della riqualificazione e poi della riclassificazione”.

“Sono numerosi – spiega il segretario catanese dell’Ugl -, dislocati nei vari uffici regionali, ma quasi sempre dimenticati. Eppure molti di loro nel contempo si sono formati in modo autonomo e, oltretutto, negli anni hanno preso il posto proprio di coloro che sono andati in pensione e, quindi, in quasi tutti i casi svolgono la mansione superiore con abnegazione e spirito di servizio. Senza essersi mai lamentati”.

“Fuori invece – seguita il sindacalista – ci sono tantissimi laureati o brillanti diplomati che stanno a guardare, mentre anche le procedure concorsuali attivate (solo per i Centri per l’impiego o per pochi altri uffici) vanno a rilento quando invece c’è bisogno di correre. Se ora ci troviamo in queste condizioni le responsabilità sono di chi non ha programmato adeguatamente il ricambio interno prima di tutto, lasciando nel limbo per anni i dipendenti appartenenti alle categorie A e B come abbiamo sempre denunciato”.

“Si potrebbe e dovrebbe fare di più sui concorsi – prosegue Musumeci -, agevolando tutti gli scorrimenti di graduatoria possibili per poi lasciare spazio a procedure smart, come dettato dai regolamenti in vigore. Troppo semplice evitare questo per rifugiarsi ancora una volta nell’ausilio delle unità in pensione, la cui immissione in servizio è senz’altro immediata e assai meno onerosa”.

“Facciamo appello – conclude il segretario territoriale della Ugl di Catania – al presidente Renato Schifani perché, una volta insediato il suo nuovo Governo regionale, possa mettere mano ad una seria e rapida rivoluzione in materia di impiego, di valorizzazione e di arruolamento delle risorse umane nella macchina burocratica siciliana”,

Redazione