Un paternese in Parlamento, un paternese alla Difesa, un paternese come seconda carica dello Stato!
All’illustrissimo papà, segretario del partito fascista, ci dedicarono una piazza. All’erede, quello che di secondo nome fa Benito, come minimo la statua ci faranno.

Dagli anni ‘60 gli onorevoli stanno a Milano ma tornano sempre, a gestire il feudo. O per la villeggiatura, a respirare l’aria buona della montagna. Pensate, al ministro il borgo natio ci mancava così tanto che una volta ha portato i caccia F16 in onore della santa patrona!

Cittadini, viva Santa Barbara!

E due aerei da guerra sorvolavano, a bassa quota, le vie principali del paese. (Quando cresci in un posto così, puoi solo collezionare traumi).

E dopo 50 lunghi anni di carriera, l’onorevole siede sullo scranno del Senato e tanti pensano a quale ritorno miracoloso cadrà sulle loro teste alle falde del vulcano.

Le parole d’elogio per l’esimio compaesano presidente, scorrono rapide; come quando dopo un’eruzione, piove, e l’acqua, insieme alla cenere, diventa un fiume nero.

Stanotte a Paternò, in molti hanno fatto grandi sogni e, anziché tenere le porte aperte, avranno dormito direttamente fuori.

Foto d’apertura di Marina Mongiovì

Marina Mongiovì