I Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia (CT) hanno tratto in arresto in flagranza dei reati di “lesioni personali” e “detenzione illegale, porto e alterazione di armi”, un uomo di 54 anni e il nipote 20enne, quest’ultimo autore materiale del ferimento, tramite l’esplosione di due colpi di fucile “a canne mozze” cal. 16, del padre di 46 anni e del fratello di 25enne.
La notte di venerdì scorso, a seguito di una segnalazione giunta al 112 N.U.E., i militari sono prontamente intervenuti presso un’abitazione sita in C.da Malavezzaro, agro del comune di Paternò, dove era stata segnalata una sparatoria. Giunti sul posto, gli operanti hanno quindi rintracciato nel giardino le due vittime, in evidente stato di shock e con ferite d’arma da fuoco al piede e al braccio, che sin da subito hanno indicato quale autore del gesto, rispettivamente il proprio figlio e fratello di soli 20 anni, in quel momento irreperibile.
Immediate le attività investigative volte a ricostruire la dinamica dell’episodio, che anche attraverso la visione dei filmati di videosorveglianza, hanno permesso di accertare come tra i tre familiari, dopo cena, fosse scaturita un’animata discussione, degenerata in violenta lite, durante la quale il padre aveva ferito il figlio 20enne alla gamba con una bottiglia di vetro rotta. Motivo del contendere era stato il desiderio del giovane di trasferirsi con la nuova compagna nell’abitazione di famiglia, scelta non condivisa dagli altri parenti.
Per tutta risposta il ragazzo, unitamente allo zio, si era allontanato dall’abitazione, aveva recuperato un fucile a “canne mozze” illegalmente detenuto ed era tornato indietro, sparando nel cortile di casa due colpi all’indirizzo del padre e del fratello, per poi scappare via.
Nel corso delle operazioni, una volta rintracciato l’assalitore ed averlo tratto in arresto insieme allo zio, che oltre ad essersi attivamente adoperato accompagnando il nipote con la propria auto prima e dopo la sparatoria, aveva anche cercato di intralciare le operazioni di ricerca, è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro anche il fucile utilizzato, occultato nel frattempo nelle campagne di Paternò.
Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto e disposto per il 20enne la misura della custodia cautelare in carcere presso l’istituto penitenziario di Termini Imerese e quella degli arresti domiciliari per il 54enne. I feriti sono stati immediatamente dimessi dall’ospedale Policlinico di Catania, ognuno con una prognosi di 7 giorni.
Redazione
Lascia un commento...