“Dentro i seggi, quali rappresentanti di lista, e fuori dai seggi, da cittadine e cittadini, contribuiremo da oggi fino alla chiusura degli stessi, a denunciare ogni atto illegale e a consentire che le elezioni siano davvero libere”.

Si chiama “Controllo popolare antimafia”, funzionerà su base volontaria con l’obiettivo “di assicurare che in tutte le sezioni elettorali, il 25 settembre, non vi siano condizionamenti esterni alla libera espressione del voto”. 

L’iniziativa è stata presentata alla città stamattina, in concomitanza di un volantinaggio informativo in piazza Stesicoro a Catania.  Da giorni il Gruppo di lavoro composto da dirigenti e militanti di Arci, CGIL Catania, I Siciliani giovani, Rete degli Studenti Medi, è al lavoro per mettere a punto un elenco di partecipanti e studiare le modalità con le quali far rispettare le regole democratiche in piena trasparenza.

Un momento della conferenza stampa in piazza Stesicoro a Catania sulla vigilanza del voto mafioso.  Da sinistra: Matteo Iannitti, Carmelo De Caudo. Luigi Nicolosi e Giovanni Caruso. Sopra: un altro momento della manifestazione

Il “Controllo popolare antimafia” (un interessante paradosso per una campagna elettorale in cui di mafia si parla pochissimo) si ispira all’iniziativa ideata negli anni scorsi dal gruppo napoletano ex OPG “Je so pazzo”.

È già stata attivata una mail alla quale iscriversi nel caso si fosse interessati a collaborare ed è già funzionante un gruppo Facebook dedicato all’argomento. Presenti alla conferenza di stamattina, Dario Pruiti presidente di Arci, Matteo Iannitti responsabile anti mafia Arci, il segretario confederale della Cgil di Catania Carmelo De Caudo, Giovanni Caruso presidente de I Siciliani Giovani, Luigi Nicolosi coordinatore della Rete studenti Medi, e tante attiviste e attivisti.

“Galoppini elettorali fanno pressing sui cittadini, promesse di favori, controllo di chi va a votare piazzandosi davanti alle sezioni o verificando le preferenze per zone e persino atteggiamenti più gravi di questi”, dicono i promotori dell’iniziativa.

“Ci sono soggetti contigui alla criminalità organizzata – continuano – che approfittando dello stato di bisogno delle persone, tenteranno di influenzare il voto fin dentro ai seggi”.

“Per quanto ci riguarda – affermano – si tratta di comportamenti illegali e mafiosi che vanno combattuti a viso aperto. Come? Denunciandoli”.

“Ci aspettiamo che anche le liste politiche che si rispecchiano in questo propositi aderiscano. Un ruolo importante sarà ricoperto da chi farà il suo dovere in veste di rappresentante di lista ma anche da cittadini comuni. Oggi siamo in piazza per spiegare che si può fare e per fare semplicemente il nostro dovere tra persone che si occupano di volontariato, sindacato, e giovanissimi che hanno già chiaro il loro compito civile”.

Redazione