Un atto d’accusa ad “alcuni storici capobastone del Pd siciliano” dopo il ritiro della candidatura del segretario provinciale del Pd catanese, Angelo Villari, dimessosi oggi dalla carica e rimettendo per giunta la tessera del Partito democratico, viene sferrato dall’ex sindaco di Bronte (Catania), Graziano Calanna, che difende il segretario regionale del PD Anthony Barbagallo ed accusa di tradimento il Movimento 5 Stelle e di trasformismo lo stesso Villari per essere passato immediatamente con il movimento dell’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, che parteciperà alle prossime elezioni regionali.

Graziano Calanna, ex sindaco di Bronte. Sopra: l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca

      

“Ieri scrive Calanna -, poche ore prima della scadenza del termine per la presentazione delle liste per il rinnovo del Parlamento nazionale, l’ex Premier Conte ha comunicato di non volere stringere alleanze con il PD nemmeno in Sicilia, dove però, insieme al PD, ha chiesto voti per le primarie, che ha poi vinto Caterina Chinnici. Se avesse vinto le primarie la candidata dei 5 Stelle la decisione dell’ex Premier sarebbe stata uguale?”.

“Di tutto ciò – seguita l’ex sindaco di Bronte -, alcuni storici capibastone del PD siciliano, che mal sopportano i giovani emergenti, vuoi per non aver avuto nelle liste il piazzamento sicuro sperato, vuoi perché ritenevano che il seggio al Parlamento nazionale o regionale fosse stato loro lasciato in eredità da chissà chi, ne hanno approfittato per fomentare gli animi dei loro peones e scatenare una guerra violenta e senza senso contro il Segretario regionale del PD Anthony Barbagallo”.  

“Uno di essi (il riferimento è ad Angelo Villari, ndr.) , addirittura con ruoli di vertice nel PD fino a stamattina, dopo aver pontificato sulla stampa e nel corso delle Direzioni regionali (fino a ieri sera tarda!) sulla storia del PD, sulla sua storica militanza nella sinistra  e bla bla bla… stamattina, improvvisamente (ma guarda che coincidenza…), è uscito candidato nelle liste di Cateno De Luca”.

L’ex segretario provinciale del Pd di Catania, Angelo Villari

“Di più – aggiunge Calanna -: da successive dichiarazioni rese dopo l’ufficializzazione, il Nostro vorrebbe anche farci credere che l’’aggancio’ con Cateno De Luca sia avvenuto giusto ieri mattina e non, come io ed altri crediamo, parecchi giorni addietro”.  

“Senza soffermarsi, poi – dice Calanna -, sui livorosi attacchi di un altro militante del PD, Rubino, chiaramente dettati da rancori personali e non da ragioni politiche”.  

“Insomma – afferma l’esponente del Pd -, in un momento in cui isolate e minoritarie frange di rivoltosi tentano di approfittare di una fase (già superata con il sì della Chinnici) di difficoltà del PD per portare avanti personalissime rese dei conti nei confronti del Segretario regionale Anthony Barbagallo, sento, insieme a numerosissimi Amici, di dovere sottolineare al Segretario regionale che ci sono tantissime persone, magari meno ‘rumorose’ sui social, che si riconoscono nella sua linea e che ritengono che egli abbia fatto tutto ciò che andava fatto”.  

“Se Conte è bugiardo e ‘ballerino’ – si chiede Calanna – , che colpa ha Anthony Barbagallo? Andiamo avanti, dunque, Segretario, con la Chinnici ed a testa alta, per una campagna elettorale di contenuti”. 

“Sappiamo che le operazioni di rinnovamento sono lente – spiega l’ex primo cittadino di Bronte – , faticose e sempre  ostacolate da coloro non hanno interesse a che nulla cambi: che poi sono gli stessi che sbandierano di volere che tutto cambi”.

Nella foto: l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca

Redazione