Sul durissimo attacco che due sere fa in Consiglio comunale il sindaco di Belpasso (Catania) Daniele Motta, ha rivolto al Comitato di cittadini “La Belpasso che vogliamo”, a proposito del Piano regolatore scaduto da quasi 20 anni e non revisionato dal Comune (come prevede la legge), riceviamo il contributo di un socio del sodalizio, Vito Sapienza, che pubblichiamo. 

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Egregio signor Sindaco, 

ho seguito, anche se in parte, la seduta di ieri del Consiglio comunale e, in qualità di cittadino di Belpasso che come Lei ama e vive la propria città, Le confesso che avrei gradito se nelle sue dichiarazioni a proposito del PRG o PUG, anziché limitarsi a tendenziosi riferimenti  a ipotetici “soliti noti”, avesse citato anche il mio nome fra i componenti del Comitato civico “Belpasso, la città che vogliamo”.

Forse il citare uno che alle ultime Elezioni amministrative ha votato per Lei avrebbe aiutato chi ha seguito la seduta, o chi avrebbe letto i resoconti, a farsi un’idea meno livorosa e demonizzata di tale Comitato che, attraverso le sue iniziative (incontri formali e informali con Lei, richiesta di Consiglio comunale aperto, audizione all’ARS) non ha cercato alcuna passerella, ma ha semplicemente svolto una funzione di supplenza rispetto alla cronica abulia dell’Organo cui l’art. 42 del TUEL delega la funzione di controllo e di indirizzo dell’attività amministrativa.

È un vero peccato che nel suo intervento di ieri sera Lei si sia dedicato per lo più a screditare. Se avesse detto che lo Schema di massima del PRG (saltato improvvisamente fuori durante la famigerata audizione all’ARS dello scorso 12 luglio), approvato nel 2017, era stato inviato dal Comune all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente nel novembre 2021 (ben 4 anni dopo la sua approvazione e 3 mesi dopo il primo incontro tra Lei e il Comitato) forse chi seguiva la seduta, o chi avrebbe letto i resoconti, si sarebbe fatta un’idea meno negativa del Comitato stesso.

Fa bene, signor Sindaco, a sostenere che il Consiglio Comunale deve decidere se andare avanti col PRG o annullare tutto il lavoro fatto e partire con il PUG. E quale significato avrebbe avuto la richiesta di quel Consiglio Comunale aperto, sempre dato per imminente e mai convocato, se non quello di prendere proprio la decisione che Lei reputa importante? Davvero pensa che non si sapesse che, del PRG o del PUG, è la politica che deve occuparsene, e deve farlo con i rappresentanti eletti dal popolo?

Personalmente, aderire ad un Comitato che si propone di contribuire a smuovere dalle acque limacciose in cui si era impantanata una problematica di interesse generale, l’ho sentito un dovere non solo civico ma anche intellettuale. Sono orgoglioso di avervi aderito perché così facendo ho affrontato problemi della Pòlis, vivendo la “Politica” libero da condizionamenti di partiti e senza pensare alle elezioni verso le quali anche il Palazzo ha ormai rivolto la sua attenzione. Penso di avere interpretato il mio ruolo in maniera intellettualmente onesta, come testimoniato dai miei interventi che, essendo pubblici e documentati, possono essere consultati in qualsiasi momento.

Circa le sue riserve sull’onestà intellettuale, di cui dice di assumersi senza problemi la responsabilità di quello che dice, stia tranquillo: non la denuncerò, mi basta la certezza che chi la pensa come lei è in netta minoranza rispetto a chi pensa esattamente il contrario.

Sono d’accordo con Lei quando dice che ci siamo trovati di fronte ad una discussione che poteva esaurirsi in cinque minuti, ma Lei mi insegna che la discussione si sviluppa attraverso il dialogo tra due parti. Se però a parlare è solo una e l’altra tace (o non dice tutto quello che deve dire) le cose sono due: o si è già deciso cosa fare o non si vuole discutere. 

Concludo qui questo mio intervento, che è a titolo del tutto personale e non vuole assolutamente coinvolgere il Comitato. La lascio alle sue incombenze, per le quali del resto ho sempre manifestato comprensione, e lo faccio con l’augurio che Lei possa “segnare, prima della fine di questa Amministrazione, un percorso che le future Amministrazioni non potranno più revocare”. In fondo in fondo è quello che Le è stato detto in più occasioni. La ringrazio e Le auguro buon lavoro.

Nella foto: il municipio di Belpasso (Catania)

Vito Sapienza