Regista, scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, nominata all’Oscar nel 2006 per il miglior film straniero con La bestia nel cuore. La poliedricità è indubbiamente un elemento caratterizzante del palmarès di Cristina Comencini, chiamata a presiedere la giuria del concorso della 68ma edizione del Taormina Film Fest che assegnerà i Cariddi d’Oro alle opere prime e seconde in selezione ufficiale. Un incarico accettato con grande entusiasmo, come ci ha raccontato al suo arrivo al Festival.

Che effetto le ha fatto ricevere l’invito dei tre direttori artistici?
“Taormina è legata al cinema da tantissimi anni, dai tempi di mio padre [Luigi Comencini]. L’idea di venire qua per vedere dei film nuovi, realizzati da giovani e con un forte accento sul cinema delle donne mi ha convinto fin da subito. Me lo avevano già chiesto tempo fa, ma dovetti rifiutare perché stavo girando un film”. 

La giuria di quest’anno risulta estremamente variegata. Che approccio pensate di adoperare alla luce di questa diversità?
“Mi sento in buonissima compagnia. C’è del talento che spazia dalla scrittura, alla regia, alla musica. Penso che alla fine il cinema sia esattamente tutto questo”.

Tutti i film in concorso sono opere prime e seconde. C’è un messaggio in particolare che si sente di dare ai giovani registi esordienti? 
“Penso che ognuno abbia la sua cifra. Mio padre ad esempio quando cominciai non mi disse nulla, se non, ‘devi trovare te stessa’. Ed è quello che mi sento di dire a loro: ‘trovate voi stessi’. Il consiglio che mi sento di dare è anche quello di cercare di fare una carriera, consapevoli che ci vuole del tempo. Si diventa registi piano piano, è una corsa lunga, che va affrontata con forza e calma”.

Nelle sue opere lei ha sempre dedicato moltissima attenzione ai personaggi femminili e al ruolo delle donne. A che punto pensa sia arrivato il cinema d’oggi con la parità di genere?
“Piano piano sta venendo fuori un’altra prospettiva, l’obiettivo è il 50 e 50 in tutte le cose, non solo il cinema. Io lo intendo come un capovolgimento: di colpo non è più un mondo abitato da “uno”, ma da “due” alla pari. Si andrà sempre più avanti. Non si fermerà. Può rallentare, ma non sparire. È una cosa che arricchisce tutti. Anche se sembra che possa “portar via” vantaggi agli uomini, in realtà è un traguardo che arricchisce tutti. Ci sono ancora molte cose da fare, soprattutto nei posti dove si decidono i film a livello finanziario e festivaliero. Lì bisogna agire per implementare ancora di più la posizione delle donne. Perché un altro sguardo aiuta a scegliere diversamente, ed è così che si porta avanti il cambiamento”.

Nella foto: la regista Cristina Comencini, presidente della giuria dei film in concorso al Taormina Film Festival

Claudia Giampaolo