“Un provvedimento illegittimo, una ‘mancia elettorale’ ai comuni amici individuati dall’ineffabile governatore Musumeci con criteri che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la buona amministrazione che prevede, in primis, l’avviso di evidenza pubblica. Invece, come al solito, ci sono figli e figliastri: 124 progetti finanziati, tra cui soprattutto quelli in favore di 31 comuni chiamati al voto domenica prossima, con alcuni che hanno avuto anche due, 3 o quattro progetti finanziati”.

E’ la denuncia (durissima) che il segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, sferra nei confronti del governo dell’Isola e in modo specifico del presidente della Regione Nello Musumeci, colpevoli, secondo il deputato regionale dell’opposizione di favorire i comuni “amici” in prossimità del voto dell’11 e 12 giugno. Barbagallo annuncia che porterà le carte in Procura affinché si faccia luce su questo “scambio di voto in piena campagna elettorale”.  

Il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo. Sopra: il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

“Per altri 275 comuni (i figliastri), niente da fare”, dice Barbagallo. “Come al solito questo è il modo di sgovernare di Musumeci che abbiamo più volte messo in evidenza. Ma ora tutto questo ha assunto proporzioni non più tollerabili, quindi il Partito Democratico invierà tutte le carte alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

Barbagallo focalizza l’attenzione sulla delibera 292 del 31 maggio 2022 con cui la giunta Musumeci, “a 10 giorni dalle elezioni amministrative in 124 comuni dell’Isola, stanzia 213,5 milioni di euro per finanziare una serie di interventi a favore di comuni ed enti territoriali senza aver preventivamente fatto un bando”. 

“Clientes e favoritismi sono gli unici sistemi utilizzati dal Governo – aggiunge Barbagallo – assieme al deputato di centrodestra amico, con la carta sotto braccio del sindaco di riferimento da portare e caldeggiare nelle stanze degli assessorati. Scorrendo l’elenco dei comuni sorge più di qualche sospetto in tal senso”. 

Infine: “La trasparenza per Musumeci – prosegue Barbagallo – è un optional, la correttezza non c’è proprio. Stiamo parlando, infatti, dei fondi Fsc 2021-2027, dello Stato, che devono ancora essere assegnati alla Sicilia e che dovranno essere sottoposti comunque alla valutazione del Cipe. In ogni caso i numeri parlano da soli: 124 interventi finanziati tra cui 31 comuni al voto mentre altri 275 non hanno avuto alcuna possibilità di partecipare a questa distribuzione di risorse”.

“Il PD – seguita il segretario Dem – non farà alcuno sconto. Oltre ad una interrogazione all’Ars trasmetteremo tutto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti affinché venga valutato, nelle sedi opportune, quello che per noi è il tentativo di scambio di voto in piena campagna elettorale”.

Redazione