Non siamo all’emergenza, ma ci sono dei segnali che portano a ritenere che con l’approssimarsi della stagione estiva, il problema dell’acqua in Sicilia possa creare non pochi grattacapi al governo regionale. Segnali che vengono denunciati dal gruppo del M5S presente all’Assemblea regionale siciliana: “Guasti alla rete idrica collegata alla diga Rosamarina e ai terreni che ricadono nei 7 Comuni di Termini Imerese, cioè Campofelice di Roccella, Cerda, Sciara, Scillato, Collesano e Lascari, che rimangono a secco con enormi contraccolpi alla produzione agricola e gravi danni economici per gli agricoltori”.

Contemporaneamente il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, secondo quanto scrive il sito dell’ente, convoca un vertice per “prepararsi ad ogni evenienza”. Ma procediamo con ordine.  

Per sollecitare l’immediata riparazione dei guasti e la manutenzione degli impianti “che non avviene da tempo”, il deputato 5 stelle all’Ars Luigi Sunseri ha scritto all’assessore per l’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri, al direttore generale del Consorzio di bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino, al segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, e al dirigente generale del dipartimento Acqua e Rifiuti, Calogero Foti.

“È inammissibile – dice Sunseri – che la grande quantità di acqua contenuta nella diga Rosamarina non possa essere utilizzata a causa della negligenza dei soggetti su cui ricade l’obbligo della manutenzione della rete. Chiediamo che questa venga fatta subito, assieme alla riparazione dei guasti. La stagione calda è ormai arrivata e la  mancata erogazione dell’acqua per uso irriguo, aggravata dall’assenza di piogge, rischiano di compromettere le produzioni agricole e di mettere in ginocchio  imprese e contadini che giustamente chiedono, oltre all’abbattimento del canone annuo versato per l’erogazione dell’acqua, anche la dichiarazione dello stato di emergenza”.

“Quella delle reti colabrodo – conclude Sunseri – è l’ennesimo schiaffo alle imprese agricole che arriva a causa dalla  dell’incapacità del governo Musumeci che di recente è riuscito nell’impresa di farsi bocciare tutti i progetti  del Prrr per le reti idriche, che probabilmente avrebbero permesso di riscrivere la storia dei consorzi di bonifica siciliani. Questo per non parlare della riforma del settore, da tempo impantanata all’Assembla regionale, ma mai attuata nella sua totalità”.

A stretto giro di posta (anche se nella nota pubblicata dal sito della Regione Sicilia non si fa cenno alla denuncia dei 5S, ma si pubblica – non sappiamo se casualmente – una foto della diga Rosamarina), Musumeci convoca “una riunione tecnica per fare il punto su eventuali criticità ed emergenze nell’approvvigionamento idrico in Sicilia”.

“L’incontro – si legge – è stato convocato per domani pomeriggio, alle ore 18, a Palazzo Orléans, a Palermo, dal  presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci”.  

«La crisi idrica che allarma le regioni del Nord Italia – sottolinea il governatore – per fortuna non presenta gli stessi valori in Sicilia. Tuttavia dobbiamo essere pronti a qualunque evenienza. Quello che abbiamo fatto in questi cinque anni per far fronte alla penuria d’acqua, nei centri urbani e nelle campagne, non ha precedenti in termini di iniziative e di risorse stanziate». 

All’incontro prenderanno parte i direttori dei dipartimenti regionali dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Acqua e dei rifiuti, il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, i vertici dei due Consorzi di bonifica, il direttore della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico e il capo della Protezione civile regionale.

Nella foto: la diga Rosamarina in provincia di Palermo

Redazione