“Mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga, ma di altro, probabilmente di dinamiche familiari”. Questo ieri a tarda sera a Mimmo Trovato dell’Ansa ha dichiarato (“de relato”) il sindaco di Mascalucia (Catania), Enzo Magra, a proposito della bambina di cinque anni (Elena il nome) rapita diverse ore prima (intorno alle 15) a Tremestieri Etneo da un commando di tre uomini armati e incappucciati. Ad aggiungere questo tassello importante per le indagini è il primo cittadino di Mascalucia, dato che la denuncia del rapimento è stata presentata dalla madre della piccola alla Tenenza dei Carabinieri di quel comune, dove la donna risiede.

Secondo indiscrezioni da prendere con la dovuta cautela, pare che comunque gli investigatori stiano privilegiando una pista rispetto alle altre. Qualcuno dice addirittura che il caso potrebbe essere risolto al più presto. Ma su questo è bene aspettare, anche perché, come ha sottolineato il procuratore della Repubblica di Catania, Zuccaro, si tratta di indagini delicate, sulle quali gli inquirenti hanno mostrato estremo riserbo. 

A questi tasselli, bisogna aggiungerne un altro: i genitori della piccola, al momento, non sembra che siano conviventi. In ogni caso, i familiari della bambina sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire frequentazioni e dinamiche che potrebbero essere utili alle indagini che, si sottolinea in ambienti investigativi, “non escludono alcuna pista né ipotesi”. Anche se, a dire il vero, i magistrati catanesi, escludono la tesi del rapimento operato dalla criminalità organizzata a scopo di danaro o di vendetta. Troppo diverso il modus operandi  di Cosa nostra per poter ipotizzare uno scenario del genere.

“Indagini e ricerche – scrive l’Ansa – sono state subito avviate nella zona ed estese ad un’area più ampia. I carabinieri hanno anche acquisito e visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nella scuola materna frequentata dalla bambina per trovare elementi utili alle indagini. Accertamenti e rilievi sono stati eseguiti da militari dell’Arma del Ris di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini”.

Intanto Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina di quattro anni sparita nel nulla il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo lancia un appello: “Liberate Elena. Non fategli del male, lasciatela in qualche posto, anche vicino una chiesa in modo che la sua famiglia possa riabbracciarla! I bambini non si toccano! Tornate indietro sui vostri passi, prima che sia troppo tardi. Abbiate un minimo di pietà per questa bambina“. 

Luciano Mirone