Un esposto-denuncia contro “l’aumento  indiscriminato ed eccessivo della benzina, del gasolio, del Gpl e degli oli lubrificanti” è stato presentato dall’associazione Consumatori della “Rete sociale attiva”, “in rappresentanza e difesa degli interessi diffusi dei cittadini italiani costituzionalmente sanciti”, in collaborazione con l’organizzazione sindacale autonoma dei lavoratori del sindacato SINALP, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), a tutte le prefetture e le Procure italiane, alla Presidenzadel Consiglio dei Ministri, al Governo, ai Ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica, al Governo della Regione Sicilia e agli organi di stampa.

“Durante tutto il 2022 – scrive l’associazione  e il sindacato – abbiamo assistito ad un continuo aumento dei prodotti petroliferi, pur non avendo corrispondenza rispetto ai costi di estrazione e produzione. Il prezzo dei carburanti venduti presso i distributori italiani ormai è letteralmente fuori controllo”.

“Ogni gestore delle Reti Distributive presenti in Italia – spiega Rete sociale attiva e Sinalp – espongono prezzi della benzina in modalità self che vanno verso i 2,3 euro al litro con un aumento medio del 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3% sempre rispetto al periodo precedente”.

“In alcune zone del paese – si legge nell’esposto-denuncia – i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,8 euro al litro, come nelle isole minori”.

“Questi aumenti – secondo il documento – non trovano giustificazione né dalle attuali quotazioni del petrolio, che risulta essere anche più basso rispetto al periodo precedente, né dalla guerra in Ucraina dalla quale non compriamo petrolio. Lo stesso Ministro della Transizione Ecologica, Prof. Roberto Cingolani, ha dichiarato che gli aumenti dei carburanti non hanno alcuna motivazione tecnica od economica”. 

“Gli aumenti – si legge ancora – non sono agganciati ad alcuna realtà contingente ma sono una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.

“Rimaniamo stupiti – dicono i denuncianti – dover constatare che, dopo una siffatta dichiarazione, espressa da un Ministro della nostra Repubblica, niente sia successo, nessuno ha pensato di approfondire quanto dichiarato e nessuno abbia ritenuto necessario indagare su questa probabile macroscopica truffa verso i cittadini italiani”.

“Questo esposto- denuncia – puntualizza l’associazione – si prefigge come obiettivo di approfondire, se esistenti, le eventuali ragioni di questi aumenti indiscriminati e di valutare la sussistenza di un possibile intervento concreto degli organi dello Stato preposti a tali controlli, difendendo i cittadini in merito all’ipotesi di un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza”.

“L’Antitrust, le Prefetture, le Procure della Repubblica, il Governo Nazionale e il Governo della Regione Siciliana produttrice di petrolio- scrive Rete sociale attiva e il Sinalp -, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, sono sempre stati attenti a monitorare gli eccezionali incrementi di prezzo che spesso si registrano durante periodi di crisi, come quello della pandemia da covid prima e della guerra in Ucraina dopo, in difesa dei cittadini italiani, sanzionando tutte quelle società che hanno abusato della loro posizione per ottenere indebiti guadagni a scapito dei cittadini, e siamo quindi certi che anche questa volta si agirà con decisione nel bloccare e sanzionare gli eventuali abusi”.

“RETE SOCIALE ATTIVA e l’organizzazione sindacale SINALP – conclude la nota – sono a disposizione delle autorità preposte all’esposto denuncia in questione per ogni eventuale approfondimento di quanto evidenziato nel presente esposto”.

Redazione