“Una forzatura, a Palermo, l’installazione ai Quattro Canti di un’opera per il trentennale delle stragi mafiose”. Lo denuncia l’associazione culturale Bc Sicilia che attacca il Comune, secondo il quale la realizzazione del manufatto è “provvisoria, ma non invasiva”.

Di cosa si tratta? Il Comune del capoluogo siciliano, in occasione del trentennale delle stragi mafiose, ha pensato di collocare una scultura dell’artista Arcangelo Sassolino su una base di cemento armato del diametro di 11 metri, posta al centro della piazza, una delle più eleganti e antiche del centro storico. 

“Non si mettono in discussione le manifestazioni organizzate per la ricorrenza – dice Bc Sicilia – , né si vuole sminuire il valore dell’opera, ma pur riconoscendo il carattere temporaneo dell’installazione, autorizzata dalla Soprintendenza, si evidenzia come la scelta del luogo sia una forzatura, uno stravolgimento del pathos destato dalla visione del Teatro del Sole, cerchio di incontro culturale, storico e sentimentale per turisti e cittadini”.

“Quel ‘braccio di un escavatore’ – afferma l’associazione – con il suo basamento avrebbe potuto trovare una più agevole e consona collocazione ad esempio a Piazza Magione, luogo saldamente legato alla vita dei due Magistrati ed in quanto tale fortemente evocativo e significativo”.

Nella foto: la base dove verrà collocata la scultura in piazza Quattro canti a Palermo, in occasione del trentesimo anniversario delle stragi mafiose

Redazione