Incendi in Sicilia. L’Assemblea regionale siciliana boccia la proposta del centrodestra sul cambio di destinazione d’uso dei terreni bruciati nell’Isola. Ad opporsi al provvedimento anche il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana (Ars), che in una dura nota attacca la maggioranza, bollando il progetto come “inutile e dannoso”. 

Fra i più accesi oppositori del progetto di legge la deputata pentastellata Gianina Ciancio che dice: “Si esortino piuttosto i Comuni ad aggiornare il catasto degli incendi”. Si tratta della “legge voto” proposta da alcuni esponenti del centrodestra (Zitelli e Savarino) che hanno chiesto a Roma di derogare ai divieti previsti nei terreni incendiati.

“In una regione che conta circa 7mila incendi all’anno nei mesi estivi – dichiara Gianina Ciancio -, il cambio di destinazione d’uso dei terreni percorsi dal fuoco rappresenterebbe un disastro naturalistico e un libero accesso alle speculazioni. Il nostro voto contrario alla legge proposta oggi in Aula era assolutamente scontato e doveroso”.

“Nonostante i promotori continuino a sostenere il contrario – spiega Ciancio –, se approvata, la legge avrebbe sortito a nostro avviso l’effetto di favorire la speculazione di chi avrebbe approfittato per appiccare con dolo dei roghi al fine di destinare tranquillamente a norma di legge i terreni arsi ad altri scopi”.

“Tra l’altro – dice Ciancio – la Regione non ha competenza alcuna per legiferare in tal senso, dato che tale prerogativa spetta al Governo centrale, come confermato da una nota ufficiale del Ministero della Cultura che ritiene addirittura ‘controproducente e inopportuna’ una modifica del cambio di destinazione delle aree incendiate”.

“Ricordiamo che la legge nazionale – puntualizza la deputata del M5S – prevede per tali aree il divieto assoluto di edificazione, di pascolo, di rimboschimento con risorse pubbliche, di caccia e raccolta dei prodotti del sottobosco per alcuni anni”.

“La Regione Siciliana – conclude Ciancio – rivolga semmai un appello incalzando i Comuni dell’Isola ad aggiornare annualmente il catasto dei soprassuoli per consentire l’applicazione delle sanzioni previste per legge. In passato abbiamo presentato un emendamento per introdurre la possibilità per la Regione di sostituirsi ai Comuni inadempienti, ma l’emendamento non è stato nemmeno preso in considerazione dall’assessore al ramo”.

COME SI E’ ARRIVATI AL VOTO. Nel gennaio 2022 la maggioranza della IV Commissione presente all’Assemblea regionale siciliana (Ambiente, territorio e mobilità) approvava questo “schema di progetto di legge” da proporre al Parlamento nazionale per la modifica della relativa legge.  

Lo schema, firmato dai deputati Giuseppe Zitelli e Giuseppa Savarino (Diventerà bellissima), allora fu approvato dalla maggioranza di centrodestra della Commissione che, oltre a questi ultimi, è composta dai deputati Anna Maria Caronia (vicepresidente), Valentina Palmeri (vicepresidente), Eleonora Lo Curto (segretario), Anthony Barbagallo, Stefania Campo, Giuseppe Compagnone, Annunziata Lantieri, Alfio Papale, Edmondo Tamajo, Daniela Ternullo, Giampiero Trizzino e Stefano Zito.

Questo il testo approvato a gennaio, presentato dall’on. Zitelli ed illustrato dall’on. Savarino (presidente e relatrice), oggi bocciato in Aula.

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“Onorevoli colleghi, la lotta agli incendi, siano essi naturali, accidentali, colposi o dolosi, anche a causa del repentino cambiamento climatico che sta colpendo la terra, deve essere considerata prioritaria e necessita di interventi celeri ed effettivi che tengano anche conto del mutare dei dati e delle condizioni.

Durante l’attività istruttoria della IV Commissione in materia di contrasto agli incendi, sono state rassegnate delle autorevoli valutazioni secondo le quali talune attività incendiarie che in maniera continuativa colpiscono determinati terreni adibiti a pascolo sarebbero causate da criminali al fine di mantenere la destinazione delle particelle catastali, inibendone, nei fatti, la possibile vendita e la conseguente legittima richiesta di modifica delle destinazioni da pastorale’ ad agricolo’.

È stata altresì riportata la grande attenzione per tali terreni soprattutto da parte di importanti imprenditori del settore vinicolo eventualmente disposti ad effettuare cospicui investimenti nel territorio siciliano.

Sulla base di quanto testé riportato, la Commissione ha elaborato il presente disegno di legge voto che intende proporre delle modifiche alla legge quadro in tema di lotta agli incendi, ossia la legge 21 novembre 2000, n. 353. La suddetta normativa nazionale, basandosi sul postulato della dolosità di gran parte dell’attività incendiaria che colpisce i territori e sull’evidenza che dietro la stessa risiedono precisi interessi criminali (in primis’ quelli speculativi del settore dell’edilizia), aveva introdotto alcuni divieti, tra i quali l’impossibilità di effettuare per almeno quindici anni modifiche alla destinazione delle zone’ boschive o adibite a pascolo colpite da incendi.

Tale fattispecie di divieto, pertanto e paradossalmente, sembra avere promosso, più che frenato, una tipologia di attività incendiaria (mentre è stata efficace per altre fattispecie).

Le conclusioni alle quali è giunta la Commissione ineriscono quindi alla necessità di proporre delle modifiche normative che permettano la possibilità di realizzare nei terreni colpiti da incendi adibiti a pascolo delle attività meramente agricole.

Inizialmente la IV Commissione aveva deciso di modificare la normativa regionale con la quale erano state recepite le disposizioni della normativa nazionale di riferimento.

Tuttavia, sono stati segnalati possibili conflitti di competenza poiché tali modifiche legislative, da un lato, insisterebbero senza alcun dubbio su materie di competenza esclusiva regionale previste dallo Statuto autonomista, nello specifico sull’urbanistica (art. 14, lettera f,) e, in parte, su agricoltura e foreste (art. 14, lettera a). Dall’altro lato, invero, insisterebbero anche su materie di competenza statale (tutela dell’ecosistema e, secondo alcuni, grandi riforme economiche e sociali).

Pertanto la IV Commissione, per evitare il rischio di aumentare l’alto tasso di contenzioso costituzionale tra Stato e Regione, ha deliberato di approvare un disegno di legge voto da proporre al Parlamento nazionale.

In conclusione si evidenzia che attraverso la normativa proposta per l’approvazione, si garantirebbe la medesima protezione ambientale rispetto alla normativa in atto vigente colpendo, al contempo, una delle cause degli incendi dolosi e promuovendo la riqualificazione di terreni pregiati e l’economia del territorio”.

DISEGNO DI LEGGE DELLA IV COMMISSIONE

Art. 1.

Modificazioni alla legge 21 novembre 2000, n. 353

  1. All’articolo 10, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353, dopo le parole per almeno quindici anni. sono aggiunte le seguenti: In deroga alle disposizioni di cui al precedente periodo, è consentito richiedere il mutamento di destinazione delle particelle catastali destinate a pascolo in particelle catastali destinate all’agricoltura. Sulle suddette particelle catastali sono consentite le sole pratiche di produzione primaria di alimenti, attraverso la coltivazione ovvero l’allevamento di animali. Rimangono esclusi lo sfruttamento delle stesse per destinazioni diverse da quelle agricole, anche con riferimento all’installazione di impianti fotovoltaici a terra”.

Nella foto: un incendio in Sicilia

Redazione