A Mascali (Catania) la consigliera comunale Adele Finocchiaro denuncia tramite un comunicato stampa a L’Informazione di avere subito delle “parole ingiuriose” da parte del sindaco Luigi Messina: “Oggi è toccato a me – dice -, domani toccherà a qualche altra donna”. Ma il primo cittadino – contattato telefonicamente da noi – non ci sta e smentisce le dichiarazioni dell’esponente dell’opposizione (un anno e mezzo fa eletta nelle liste di Messina).  Un botta e risposta che evidenzia un clima tutt’altro che idilliaco fra le parti, considerato che il sindaco, in Consiglio comunale, non può contare sulla maggioranza. Ma procediamo con ordine e vediamo cosa affermano le parti.  

La consigliera comunale di Mascali (Catania) Adele Finocchiaro. Sopra: il sindaco Luigi Messina

LA POSIZIONE DELLA CONSIGLIERA FINOCCHIARO. “Non venitemi a parlare del 25 novembre, oppure dell’8 marzo, perché se è toccato a me ricevere simili volgarità, domani toccherà a qualcun’altra”.

“Con queste parole – recita la nota dell’opposizione – la consigliera comunale di Mascali, Adele Finocchiaro, lunedì sera, nel corso del civico consesso, ha stigmatizzato l’increscioso episodio avvenuto lo scorso 4 aprile, durante la precedente seduta consiliare”.

“L’insegnante – prosegue il comunicato – , consigliera del gruppo ‘Progetto Sicilia’, sarebbe stata pesantemente offesa dal sindaco Luigi Messina che, uscito dall’aula consiliare, avrebbe rivolto nei confronti della donna epiteti sgradevoli”.

“Non può permettersi di offendere in questo modo e con un’infinità di volgarità”, dice Adele Finocchiaro. “E la prossima volta – prosegue – almeno non scappi, abbia il coraggio di parlare davanti e non dietro le spalle delle persone. È da uomini codardi”.

“A scatenare le parole offensive del sindaco – spiega ancora il documento – sarebbe stato un intervento in aula della consigliera, che aveva spronato i colleghi a stare attenti durante le votazioni per non correre il rischio di essere chiamati in causa dalla Corte dei Conti per danni erariali”.

“Sulla vicenda – spiega la nota – sono intervenute per prime in aula la vice sindaca Virginia Silvestro e la vice capogruppo di ‘Amore per Mascali’, Agata Cardillo, che hanno espresso solidarietà alla consigliera comunale”.

“Voglio esprimere, da donna, massima solidarietà alla consigliera Finocchiaro – dice Agata Cardillo -. Credo sia un fatto molto grave e mi dispiace che stasera la persona coinvolta in questo osceno episodio non sia presente. Pertanto, chiedo alla consigliera di riprendere questa discussione la prossima volta che il sindaco sarà presente in aula, perché è davvero un fatto grave ed il minimo che il sindaco possa fare è quello di chiedere scusa. Mi sento davvero toccata da donna e mi dispiace che ancora nel 2022 accadano cose simili, nonostante tanta informazione sul contrasto alla violenza sulle donne che, ricordiamolo, è anche verbale, non solo fisica”.

“Sulla stessa linea – recita ancora il comunicato – anche i capigruppo di ‘Amore per Mascali’ e ‘Progetto Sicilia’, Giuseppe Cardillo e Rosario Tropea”. Il primo addirittura ipotizza la presentazione in Consiglio comunale di una mozione di censura nei confronti del sindaco.

Il secondo, nel “ringraziare il vicesindaco per le sue parole”, afferma: “Il sindaco, purtroppo, non è nuovo a questi episodi. Qualche mese fa ha definito ‘inutile’ un’altra consigliera d’opposizione. Addirittura, in quell’occasione lo ha fatto in televisione”.

LA POSIZIONE DEL SINDACO. Ma il primo cittadino Luigi Messina (55 anni, Forza Italia, alla seconda legislatura come sindaco, dopo dieci anni trascorsi fra i banchi del Consiglio) smentisce le dichiarazioni della consigliera Finocchiaro: “Non ho usato alcuna parola ingiuriosa verso la rappresentante dell’opposizione – dice – , né in Aula (basta guardare la registrazione del Consiglio comunale del 4 aprile, a disposizione su internet), né fuori dall’Aula. Tutt’al più, fuori dal civico consesso, avrò detto qualcosa fra me e me, ma non si trattava di ingiurie rivolte alla consigliera Finocchiaro. Mi dispiace che la rappresentante dell’opposizione ci sia rimasta male, ma non era mio intento offenderla”. 

Il sindaco, quindi, afferma di non avere rivolto epiteti offensivi nei confronti di Adele Finocchiaro, ma riceve gli attacchi al curaro da parte dell’opposizione, che addirittura parla di “mozione di censura” nei suoi confronti.

“Facciano quello che vogliono – afferma il massimo esponente della Giunta -, ormai sono abituato. Lo scontro in Consiglio si è fatto durissimo”.

Da quando?

“Da quando diversi esponenti della mia maggioranza sono passati all’opposizione. Da quel momento posso contare sui soli voti della minoranza: lascio immaginare cosa significa andare in Consiglio quando, ad esempio, bisogna approvare il bilancio”.

E’ la democrazia, signor sindaco.

“Certo. La Giunta ha il dovere di presentare il bilancio, la maggioranza ha il diritto anche di stravolgerlo”.

Sicuro che qualche parola grossa, magari fuori dall’Aula, in un momento in cui il clima era surriscaldato per le tensioni fra lei e la maggioranza, non le sia scappata nei confronti della consigliera Finocchiaro?    

“Sicuro”. Poi passa al contrattacco: “La verità è che vogliono distruggere la mia immagine”. 

Luciano Mirone