A vuoto a Catania nella sede di Confindustria anche il terzo incontro (lunghissimo) fra la multinazionale Pfizer e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i quali restano fermi sulle posizioni iniziali: “No alla trattativa sui 130 licenziamenti, Regione e Governo nazionale attivino i tavoli di crisi”. Intanto si programma un nuovo sciopero, ma si percepisce paura per il “depauperamento del sito etneo”.   

“Finchè Pfizer continuerà a presentarsi al tavolo di confronto senza la revoca dei licenziamenti, in assenza un piano industriale vero e chiaro ed in mancanza di un barlume di investimenti che possano garantire il futuro dello stabilimento di Catania, continueremo la nostra ferma opposizione ad una procedura indecente mirata solo a fare tagli”. Lo dicono “con grande rabbia” (secondo quanto scrivono) i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, al termine dell’incontro che si è tenuto in Confindustria.

“Dopo 10 ore estenuanti di riunione – si legge nella nota – la Pfizer continua a fare orecchie da mercante, tirando fuori dal cilindro improbabili proposte che abbiamo prontamente rispedito al mittente non firmando il verbale della seduta odierna. Non siamo disposti a trattare sui 130 lavoratori in lista di licenziamento, ma vogliamo parlare di possibilità di sviluppo”, affermano con fermezza i segretari provinciali Jerry Magno (Filctem Cgil), Giuseppe Coco (Femca Cisl), Alfio Avellino (Uiltec Uil), Carmelo Giuffrida (Ugl Chimici) e le R. S. U. di categoria.

“Se poi – dicono – c’è da discutere su eventuali azioni di fuoriuscita e di accompagnamento all’esodo dei lavoratori, tra i circa 660 attualmente in organico, dopo il piano di rilancio saremo ben lieti di farlo. Ad oggi però non ci sono le condizioni per andare avanti, anche se Confindustria ha già messo in agenda per giorno 14 un nuovo appuntamento, al quale con molta probabilità non prenderemo parte”.

“Stiamo programmando un nuovo sciopero – tuonano i sindacati – e faremo richiesta di convocazione all’Ispettorato provinciale di lavoro. Facciamo ancora una volta appello – concludono Magno, Coco, Avellino, Giuffrida e le R. S. U. – alla Regione Siciliana, perchè non perda un solo minuto a convocare il tavolo di crisi regionale ed a tutta la politica regionale e nazionale affinchè si unisca al nostro coro di richiesta di attivazione del tavolo di crisi nazionale, con i ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Quanto sta accadendo è davvero inaccettabile e dobbiamo fare in modo di evitare questo nuovo dramma, che potrebbe aprile la via ad un depauperamento del sito Pfizer etneo”.

Nella foto: un sit in davanti alla sede catanese della Pfizer

Redazione