Armi nascoste per uccidere. Armi in dotazione della mafia catanese per portare avanti un presunto piano di morte sul quale sono in corso indagini per scoprire se sono servite o se serviranno. Intanto il fatto oggettivo è che un pericoloso arsenale della criminalità organizzata, composto da pistole, fucili, Kalashnikov, bombe e addirittura armi da guerra, è stato scoperto dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania nell’ambito dell’intensificazione (concentrata soprattutto negli ultimi due mesi) delle attività finalizzate a contrastare le organizzazioni malavitose nel territorio urbano con mirati servizi di controllo e perquisizioni per cercare soprattutto armi e droga nel quartiere di San Cristoforo.

Ed è proprio il binomio (sempre più stretto) fra armi e droga su cui punta Cosa nostra per accrescere il suo potere a Catania. Questi gli ultimi fatti ricostruiti dai Carabinieri del capoluogo etneo, da non considerare a compartimenti stagni, ma perfettamente collegati ed inseriti in un unico contesto criminale. 

Fatto numero 1. “Nella zona più isolata di un’area adibita a parcheggio di un centro commerciale – si legge nel documento dell’Arma -, i militari hanno notato la presenza di alcuni sacchi contenenti rifiuti non organici che erano stati in tal modo sovrapposti per occultare un beauty case, al cui interno hanno rinvenuto una pistola Benelli Army cal. 9 sprovvista di matricola, nonché circa 300 cartucce di vario calibro”.

Fatto numero 2. “All’interno di un’abitazione di via Bianchi – proseguono gli investigatori -, apparentemente in stato d’abbandono, i militari, dopo aver raggiunto, attraverso scale strette, il piano superiore, hanno riscontrato la presenza di due borsoni contenenti una pistola Benelli Army cal. 9 sprovvista di matricola, 2 fucili mitragliatori (specificamente un AK 47 Kalasnikov cal. 7,62 ed un “MP brasilien” cal. 9 munito di silenziatore), 1 fucile lanciagranate con 6 proietti e 757 cartucce di vario calibro, oltre ad un passamontagna con un giubbotto antiproiettile e 9 ordigni esplosivi che, per la loro estrema pericolosità, hanno richiesto l’intervento specializzato della Squadra Artificieri del Comando Provinciale”.

Fatto numero 3. “Nel prosieguo dell’attività – si legge -, alcuni giorni dopo, nelle adiacenze di un edificio scolastico ubicato nel medesimo quartiere è stato rinvenuto un altro borsone anche questo contenente un ulteriore mitra AK 47 Kalashnikov, un fucile a pompa, una pistola a tamburo cal. 38 con matricola abrasa, 68 cartucce di vario calibro ed un puntatore laser e, anche in questo caso, 3 ordigni esplosivi di tipo artigianale”.

Fatto numero 4 (da collegare con quelli precedenti). “Nel contesto del medesimo servizio coordinato – spiega la nota -, sono stati altresì arrestati un catanese 43enne ritenuto gravemente indiziato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio perché, bloccato nei pressi della propria abitazione di via Campisano, è stato trovato in possesso di quasi 400 grammi di cocaina in pietra e di 2800 euro e, inoltre, un 36enne di Catania perché destinatario di un ordine di espiazione di pena detentiva emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello etnea”.

“Quest’ultimo in particolare – viene spiegato -, ritenuto essere un affiliato di spicco del gruppo mafioso dei “Nizza” e già precedentemente sottrattosi all’esecuzione del provvedimento, per il quale doveva scontare la pena di 11 mesi e 4 giorni di reclusione, è stato localizzato e bloccato all’interno di un’abitazione allo stesso in uso in via Cave di Villarà, dove aveva trovato rifugio. La perquisizione dell’uomo ha consentito di rinvenire e sequestrare una pistola Beretta cal. 7,65 con matricola abrasa avente 12 cartucce nel serbatoio, circa 230 grammi di marijuana e la somma di circa 11mila Euro”.

Gli arrestati sono stati successivamente tradotti nelle carceri catanesi di Piazza Lanza e di Bicocca. “Nell’ultimo bimestre – si legge – l’efficace azione di contrasto dei Carabinieri del Reparto Operativo di Catania ha consentito di sottrarre alla criminalità organizzata armi, ordigni artigianali e munizionamento vario, riconducibili al gruppo mafioso “Nizza” della famiglia di Cosa Nostra etnea “Santapaola Ercolano. 

Si tratta: 

–       n. 9, tra pistole, fucili mitragliatori e un fucile lanciagranate, efficienti e in ottimo stato di conservazione;

–       n. 12 ordigni artigianali improvvisati (tra flash bang e cd. “pipe bomb”), contenenti esplosivo/bulloni e atti ad offendere;

–       n. 837 tra proiettili e cartucce vari calibri e marchi.

Le armi sono state versate al R.I.S. di Messina per lo svolgimento degli accertamenti tecnici tesi a verificarne l’eventuale utilizzo in episodi delittuosi.

Nella foto: l’arsenale della mafia scoperto dai Carabinieri di Catania

Redazione