Sull’azienda speciale Etnambiente di Belpasso (Catania), sulla quale nei giorni scorsi si vociferava di clamorose dimissioni ai vertici, si accendono i riflettori dell’opposizione consiliare, mentre, secondo  la stessa, la Giunta preferisce tenerli spenti. A chiedere (con una nota) di far luce sull’intera gestione della società “alla quale, prima l’Amministrazione Caputo, e poi quella Motta, hanno delegato la pulizia degli impianti sportivi, quelli cimiteriali e ultimamente persino l’attività della farmacia comunale presso il centro commerciale di Etnapolis”, è il Movimento 5 Stelle del comune etneo, con un incipit che è tutto un programma: “Non più prorogabile la seduta del Consiglio comunale aperta sull’azienda speciale Etnambiente”. 

Una richiesta (quella della seduta di Consiglio comunale aperto) inoltrata “da quasi sei mesi”, si legge nel comunicato, “da tutte forze dell’opposizione alla presidente del consiglio”, in modo per far partecipare attivamente i cittadini “alla valutazione sull’operato della società che gestisce alcuni importanti servizi locali”.  

Ma perché l’opposizione chiede più trasparenza su Etnambiente? “Dopo tre anni dalla sua costituzione  – è scritto nel comunicato – mancherebbero un sito web obbligatorio e persino i regolamenti che ne disciplinano l’attività”.

Ecco perché – si legge ancora – il consigliere comunale e capogruppo del M5S Damiano Caserta, ha firmato, insieme agli altri colleghi dell’opposizione, la richiesta di convocazione del Consiglio comunale con questo ordine del giorno: “Gestione dell’attività dell’azienda speciale Etnambiente”.

Invece, viene denunciato dai 5S, “sull’albo pretorio del Comune non si trovano gli atti amministrativi emanati da Etnambiente, nè è possibile rintracciare il sito istituzionale della stessa azienda speciale. In questo modo – viene scritto – ignote ci risultano sia le determine del direttore generale che le delibere del consiglio di amministrazione”.

“Uno degli sparuti atti rintracciati – si legge – è la delibera aziendale pubblicata sul sito del comune che annunciava l’intenzione di Etnambiente di volersi affidare ad un professionista esterno per la redazione di tutti i regolamenti necessari per disciplinarne l’attività societaria, peraltro dopo tre anni di attività”.

Una decisione – fra le tante – contestata dall’opposizione, dato che, si potrebbero “evitare ulteriori spese per nomine esterne”. Come? “Il consigliere Caserta – seguita la nota – ha denunciato l’esistenza di una disposizione nello Statuto della stessa Etnambiente che consente al Consiglio di amministrazione di affidare specifici incarichi ai suoi componenti, come quello di redigere i regolamenti mancanti”. 

Non solo. I 5 Stelle affermano di “aver chiesto al sindaco Daniele Motta notizie sulla gestione del personale dipendente, sull’attuazione della norma statutaria, secondo la quale Etnambiente invia, ogni tre mesi, l’elenco delle delibere adottate ed ogni sei mesi una relazione sull’andamento aziendale, oltre che sulla nomina del Responsabile anticorruzione e trasparenza, di cui nulla si sa”.

Nella foto: il municipio di Belpasso (Catania)

Redazione