Caro Luciano, ho letto il tuo bel pezzo sulla probabile alleanza PD-Forza Italia e provo a dire la mia. Rassegniamoci. Io, te e tante altre migliaia di persone. Questo tempo che stiamo vivendo ci sta consegnando, sebbene a livello regionale (ma temo anche a livello nazionale), un probabile governo ibrido con una alleanza PD-Forza Italia-Frattaglie varie (identifico con le interiora degli animali alcuni partiti siciliani di opportunistica collocazione politica e di discutibile fama dei suoi componenti).

Sicilia laboratorio politico? Smettiamola per favore! Anthony e Gianfranco, la nuova coppia ibrida, segretari di due partiti morenti. Uno passato dai fasti berlusconiani a un misero 7% e l’altro debolissimo, da sempre, in Sicilia. Grande centro? Grande coalizione di moderati? Qui ci sono da specificare due fatti storici, una sorta di bestemmia politica: innanzi tutto Forza Italia non è mai stato un partito moderato e la sua collocazione a destra da sempre, dai governi regionali a quelli nazionali, sta lì a dimostrarlo. Erano da moderati (giusto per fare il più eclatante degli esempi) gli attacchi scomposti alla magistratura? Sono da moderati una serie di governi di centro destra fortemente connotati per caratteristiche specifiche: nazionalismo, populismo, liberismo, protezionismo, ordine interno? Conviene ad un ectoplasma di partito quale è il democristiano PD allearsi con Forza Italia?

Caro Luciano non voto più da ormai undici anni e non per un atteggiamento snobistico. Faccio parte di quel 40-50% che non va più a votare e la motivazione è semplice: non credo più alla ricostituzione del fronte progressista né in Italia né tanto meno in Sicilia. Non credo più alla alternanza centrodestra-centrosinistra così come l’abbiamo conosciuta fino a qualche anno fa.

Fino a quando la sciagurata e velleitaria idea di Veltroni di PD partito a vocazione maggioritaria, distrusse in un sol colpo sia l’esperienza dell’Ulivo sia dell’intera galassia dei parti a sinistra del PD. Non posso credere al PD che tenta di ridare speranza a un tentativo di ricostruzione di un’idea progressista. Perché non sono in grado di farlo sia i “personaggetti” del PD siciliano (peraltro ignoti ai più) e neanche la pessima accozzaglia dei leaderini nazionali ormai visti come suonatori sconfitti, improponibili, col carisma di un paracarro ammaccato, che non riuscirebbero a trovare neanche la strada di casa.

Il centrosinistra era quello dei valori, della cultura, della solidarietà, dei diritti, della inviolabilità della Costituzione, delle pari opportunità, della istruzione e del lavoro. Il progressismo è tutto questo. Il PD però lo ha ignorato per anni. L’alleanza con Forza Italia, sia che vada in porto sia che fallisca, certifica che l’idea progressista e il PD viaggiano su strade divergenti.

Salvatore Marino