La guerra scoppiata in Ucraina è l’ennesima follia che dimostra l’incapacità degli uomini a esorcizzare il complesso di Caino. Sono perciò e deluso e amareggiato. Assistere ancora, nel terzo millennio, nell’evoluta Europa, alla pratica di pericolose politiche di potenza con vecchie e tragiche logiche imperialistiche, spinge indietro nel tempo e recide le ali all’ottimismo.

Non esistono giustificazioni e buone motivazioni quando si dà voce alle armi e si violano i diritti dei popoli all’autodeterminazione. Chi utilizza la forza del lupo per fare un boccone dell’agnello, vanifica gli sforzi di questi anni per costruire un’Europa di pace.

All’incredulità delle mie figlie, rimaste colpite e sorprese, come tutti noi del resto, mi è capitato di rispondere dicendo che “la generazione di mio padre ha subito una guerra, ma ha saputo costruire la pace; la nostra generazione ha ereditato la pace, ma non ha saputo evitare la guerra”.

Mi sento, per questo motivo, soprattutto coinvolto e responsabile. Abbiamo sbagliato qualcosa se qualcuno si permette di frantumare le nostre speranze. In un tristissimo giorno per l’Europa e il mondo intero, sento di esprimere la mia piena solidarietà ai fratelli ucraini e a tutti i popoli che subiscono la violenza illegittima dei prepotenti.

Nella foto: l’incursione russa in Ucraina

Nino Pulvirenti