“2 febbraio 2022. Mentre il Consiglio dei ministri stabilisce nuove norme per le quarantene in classe, cercando di semplificare il sistema, riducendo il periodo delle quarantene stesse, con lo scopo di limitare il più possibile la Didattica a distanza (dad), nello stesso giorno il sindaco di Paternò (Catania) Nino Naso ordina la sospensione dell’attività didattica in presenza in tutte le scuole pubbliche del comune, mandando in dad di fatto tutta la popolazione di ogni ordine e grado della città che amministra”.

Il Pd di Paternò contesta la decisione del primo cittadino sulla strategia anti Covid adottata nelle scuole e giudica la sua azione amministrativa non solo “totalmente distonica con quanto accade nel resto d’Italia, ma anche priva di ogni razionalità e programmazione”.

“Si agisce su tutte le scuole indipendentemente da ciò che in ciascuna di esse si registra – scrive il segretario dei Dem Salvatore Leonardi -. Si privano indiscriminatamente tutti gli alunni dello stesso diritto, indipendentemente da ciò che succede non solo in ciascuna scuola, ma anche in ciascuna  classe”.

“Si scambia la causa con l’effetto – si legge nella nota -: si ritiene che l’aumento dei contagi in età scolare possa comportare un aumento della diffusione del virus all’interno dei nuclei familiari, cosa che non è, perché la maggior parte degli contagi nei bambini e nei ragazzi di età scolare, se non la totalità di questi, sono esplosi nelle famiglie. Molti di questi alunni positivi non sono infatti neanche rientrati a scuola dalle vacanze natalizie”.

“L’unica azione amministrativa e di controllo che il nostro Sindaco ha fatto in questi anni nei confronti  della popolazione scolastica – è scritto nel documento – è stata solo e soltanto la chiusura delle scuole”.

“Piuttosto che intervenire sull’edilizia scolastica – seguita il comunicato – programmando per tempo interventi che servano  a rimuovere le molteplici criticità che i nostri edifici presentano; piuttosto che programmare con i Dirigenti scolastici e realizzare adeguate e sistematiche misure di igiene scolastica degli edifici, distribuite nel tempo, realizzate in tempi congrui, che consentirebbero di garantire il diritto allo studio di tutti, nessuno escluso, e di realizzare la didattica in presenza, si chiude la scuola per 3 giorni, dopo la lunga chiusura per le vacanze natalizie, sapendo che quest’azione non otterrà nessun risultato se non quello di stravolgere per l’ennesima volta e dall’oggi al domani la vita di alunni, docenti e famiglie”.

“Si chiudono le scuole superiori – spiega il Partito democratico -, demandando ai dirigenti scolastici la responsabilità della sanificazione. Ci chiediamo: i Dirigenti erano stati informati? Hanno avuto la possibilità di programmare tempi e risorse economiche per ottemperare a questo compito? E se fossero nelle condizioni di farlo in maniera autonoma, hanno proprio bisogno di chiudere per tutto questo tempo e che a chiederlo sia il Sindaco?”.

“Ci chiediamo – conclude la nota – per quanto tempo si vorrà ancora continuare così. Siamo consapevoli del danno che stiamo facendo a questa generazione di cittadini?”

Redazione