“Catania ha la possibilità e le potenzialità di diventare la capitale europea della microelettronica e non solo. La fase storica che stiamo vivendo, anche grazie alle risorse liberate dall’Unione Europea, nell’ottica di una economia più espansiva, favorisce una nuova era industriale che certamente guarda alle nuove tecnologie sempre più presenti in ogni campo della vita quotidiana.”

La pensa così Angelo Mazzeo, segretario provinciale della federazione Metalmeccanici del sindacato Ugl, evidenziando come “l’eccesso di domanda di microchip a fronte di un’offerta non più adeguata sta causando pesanti rallentamenti allo sviluppo economico globale”.

La dichiarazione ottimistica del rappresentante dell’Ugl arriva dopo due batoste che due colossi multinazionali – la Pfizer e Intel – hanno riservato alla Zona industriale di Catania. L’industria farmaceutica nei giorni scorsi ha fatto sapere che – malgrado l’abnorme fatturato scaturito dalla vendita dei vaccini contro la pandemia da Covid – licenzierà oltre 130 persone che lavorano alle falde dell’Etna; l’azienda produttrice di chip ha detto che il sito di Catania non rientra più nei suoi progetti.

Angelo Mazzeo, segretario provinciale della federazione Metalmeccanici del sindacato Ugl. Sopra: lo stabilimento catanese della StMicroelectronics

Malgrado questo, Mazzeo è ottimista perché “finalmente – dice – il tanto atteso piano Ue ‘Chips act’ sta prendendo sempre più forma e questo, sicuramente, a breve consentirà l’insediamento di nuove realtà, oltre al potenziamento di quelle esistenti. Non c’è dubbio che Catania, grazie agli stabilimenti già presenti, a cominciare dal colosso STMicroelectronics (STM), può essere la candidata ideale a diventare un polo europeo importante per l’incremento della produzione di prodotti ad alta tecnologia”, fa notare Mazzeo.

“Da questo punto di vista – seguita l’esponente del sindacato – non ci stancheremo mai di ricordare come la posizione geografica strategica della Zona industriale, in connessione con le reti infrastrutturali, la qualità e la preparazione del personale, con un costo del lavoro ragionevole, rendono questo sito altamente concorrenziale e punto di riferimento nell’area euro mediterranea”.

“L’esempio di quanto Catania sia cruciale nell’ambito della microelettronica – dice Mazzeo – è proprio STM, che sta operando ai massimi volumi (anche grazie all’impegno ed all’abnegazione dei lavoratori che in questo periodo pandemico non si sono mai voluti fermare), investendo anche su nuove strutture”.

“Noi, come Ugl Metalmeccanici, crediamo ancora in un ripensamento da parte di Intel, essendoci gli spazi adeguati e le condizioni (anche antisismiche) favorevoli, ma nel contempo guardiamo ad altre esperienze industriali di livello come ad esempio Global wafers, Tsmc, Samsung, Infineon, che potrebbero guardare con favore il nostro territorio”.

Dal canto suo il Governo Draghi – spiega il rappresentante Ugl – ha messo sul piatto 2,2 miliardi di euro di fondi (di cui 750 milioni per l’innovazione) del Piano nazionale di ripresa e resilienza per 40 progetti di investimento. Aspettiamo adesso anche una mossa forte da parte della Regione Siciliana a sostegno del potenziamento delle aree industriali isolane”.

“Sarebbe disastroso per tutti farsi sfuggire circostanze così favorevoli. Anche perché, come abbiamo potuto appurare dal nostro osservatorio, la politica locale di altre regioni si sta muovendo con grande piglio nei confronti del Governo nazionale, alla ricerca di occasioni da portare a casa che di certo, in termini di livelli occupazionali, significano tanto. Di conseguenza – conclude il segretario provinciale di Ugl Metalmeccanici – non possiamo che essere d’accordo sull’idea di un’azione di spinta sindacale unitaria perché Catania sia protagonista di una stagione di rilancio economico e di lavoro. La sinergia è indispensabile per scuotere le coscienze di chi ha il dovere di governare il territorio, che non merita indifferenza”.

Redazione

Angelo mazzeo, segretario