“Il Comune di Catania non ha utilizzato il bando per ottenere i fondi destinati al contrasto al degrado sociale ed urbanistico”. “Fatto gravissimo”, dicono i sindacati degli inquilini. “Un’occasione mancata”, soprattutto se si pensa che “a suo tempo, avevamo ricordato la scadenza e sollecitato un confronto”. 

Un attacco, quello del Sunia, a tutto campo. Basta leggere la nota. “Che il bando per ottenere i fondi, successivamente persi dal Comune di Catania, destinati al contrasto al degrado sociale ed urbanistico scadesse a marzo del 2021 è assolutamente vero. A suo tempo  lo ricordammo pubblicamente per scongiurare quello che invece è poi accaduto e anche per sollecitare un confronto. Non comprendiamo perché l’assessore Trantino dica che la città non abbia perso alcun appuntamento”.

Il Sunia Catania e il Sunia Sicilia in questa nota congiunta sono categorici. Dicono le due segretarie delle rispettive sigle, Agata Palazzolo e Giusi Milazzo: “Non è solo questa l’occasione perduta, almeno per quanto riguarda la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Il Comune di Catania possiede un consistente patrimonio di oltre 2500 di alloggi popolari, un patrimonio in gran parte degradato per mancanza di interventi costanti di manutenzione straordinaria”.

“Il Comune di Catania – proseguono – non ha ritenuto opportuno presentare  alcun progetto per la messa in sicurezza, sia dal punto di vista sismico che energetico degli immobili, nonostante il Fondo complementare del PNRR abbia messo a disposizione della Sicilia 230 milioni di euro per la redazione di un piano regionale denominato ‘Sicuro verde e sociale”.

“Dopo avere emanato un avviso nel novembre dell’anno scorso – affermano le due sindacaliste – , la Regione Siciliana ha raccolto le proposte degli Iacp e dei Comuni e ha redatto il piano, poi presentato nei primi giorni di gennaio 2022 al Ministero delle Infrastrutture”.

“Catania – spiegano -, o per svista o per disinteresse, ha scelto di non partecipare. Riteniamo che sia un fatto gravissimo se si pensa alle tante famiglie che vivono in condizioni difficili in immobili degradati e insicuri. Se consideriamo poi che coordinando i progetti di rigenerazione urbana e di recupero del patrimonio ERP gli effetti degli interventi proprio sulle periferie sarebbero potenziati e incisivi, si evidenzia da sé la portata delle occasioni perdute a danno della collettività”. 

Secondo Sunia Catania e Sunia Sicilia, “manca una visione delle reali priorità per la città per mitigare le disuguaglianze”. Per il sindacato degli inquilini “serve intervenire sul degrado fisico e ambientale e rendere la città sostenibile sia dal punto di vista sociale che urbanistico ed ambientale. Un modo per scongiurare il ripetersi di queste sviste esiste,  ed è la piena trasparenza su finanziamenti e progetti e un pieno coinvolgimento nella programmazione delle parti sociali, delle associazioni e della città”.

Redazione